Papa Francesco: “mi scuso di non poter continuare la lettura”

“Gesù non è preoccupato di mostrare un’immagine di sé alle folle, di eseguire un compito, di seguire una tabella di marcia nella sua missione”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa presieduta in piazza San Pietro per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di sicurezza. Ha esordito Francesco commentando l’episodio evangelico della pesca miracolosa; al contrario, al primo posto mette sempre l’incontro con gli altri, la relazione, la preoccupazione per quelle fatiche e quei fallimenti che spesso appesantiscono il cuore e tolgono la speranza. “Vide, salì e sedette”, i tre verbi al centro dell’omelia: Gesù “ha uno sguardo attento che, pure in mezzo a tanta folla, lo rende capace di avvistare due barche accostate alla riva e di scorgere la delusione sul volto di quei pescatori, che ora stanno lavando le reti vuote dopo una notte andata male. Gesù punta il suo sguardo pieno di compassione – e non dimentichiamo questo, la compassione di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza – negli occhi di quelle persone, cogliendo il loro scoraggiamento, la frustrazione di aver lavorato per tutta la notte senza prendere nulla, la sensazione di avere il cuore vuoto proprio come quelle reti che ora stringono tra le mani”. Poi il Papa, a braccio, si è scusato di non poter continuare la lettura e l’ha affidata a un suo collaboratore.

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