Giubileo 2025: mosn. Spina (Ancona), “tempo di grazia che ha toccato il cuore delle persone”

“È stato un tempo di grazia e di benedizione, un cammino che ha toccato il profondo del cuore”. Con queste parole mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, ha sintetizzato il senso dell’Anno Giubilare che si è concluso ieri, domenica 28 dicembre nella Cattedrale di San Ciriaco, al termine di una celebrazione partecipata da tantissimi fedeli provenienti da tutta l’arcidiocesi.
La messa di chiusura dell’Anno Santo ha riunito la comunità diocesana in un clima di ringraziamento per i doni ricevuti e per il cammino di fede condiviso. Nel corso dell’omelia, l’arcivescovo ha ricordato come il Giubileo sia stato vissuto dalla Chiesa di Ancona-Osimo come un autentico pellegrinaggio spirituale: “Tanti fedeli – ha sottolineato – si sono messi in cammino dalle proprie case e dalle periferie esistenziali, intraprendendo un percorso di fede che ha portato frutti di conversione e di speranza”. Numerosi i pellegrinaggi dalle parrocchie ai luoghi giubilari diocesani – la Cattedrale di San Ciriaco, il Santuario di San Giuseppe da Copertino a Osimo – fino a Roma. Particolarmente significativo il pellegrinaggio diocesano del 20 settembre, quando 430 persone hanno raggiunto in treno la Basilica di San Pietro. “Abbiamo aperto la porta del nostro cuore alla misericordia di Dio”, ha aggiunto mons. Spina, ricordando il valore del perdono, dell’indulgenza e della riconciliazione come cuore dell’esperienza giubilare. “Questo Giubileo ci ha insegnato a vedere con gli occhi di Dio, a riconoscere la dignità infinita di ogni persona e a vivere da riconciliati con Dio e con il prossimo”. Al centro, la speranza cristiana fondata sulla Pasqua: “Davanti alla morte – ha affermato – riceviamo la certezza che la vita non è tolta, ma trasformata”.
Nel suo intervento l’arcivescovo ha richiamato anche l’attenzione rivolta ai giovani durante l’Anno Santo, ricordando l’apertura di “Casa Nazareth”, ad Ancona, come luogo di pastorale giovanile e vocazionale, di accompagnamento e discernimento. Al termine della celebrazione, mons. Spina ha impartito la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria e ha consegnato la Lettera pastorale 2026-2027, “La croce di Cristo, nostra unica speranza”. “La vita di san Ciriaco – ha spiegato l’Arcivescovo – ci invita a ritrovare la Croce, ad abbracciarla e a testimoniarla”.

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