“In questo giorno, mentre si chiude il Giubileo, comprendiamo che la speranza celebrata nelle chiese deve ora abitare le nostre case. Il Giubileo non termina: si interiorizza, diventa stile di vita, diventa scelta quotidiana per la verità e per il bene”. Lo ha affermato il vescovo di Ventimiglia-San Remo, mons. Antonio Suetta, durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto in cattedrale.
“Oggi – ha osservato il presule – la Chiesa ci fa celebrare insieme eventi di grande intensità spirituale: la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, la memoria dei Santi innocenti martiri, la chiusura del Giubileo e, per la nostra diocesi di Ventimiglia-San Remo, l’inaugurazione della Campana per i Bimbi non nati, collocata sulla torretta della Villa Giovanna d’Arco a Sanremo”. “Non sono realtà separate”, ha commentato: “Tutte convergono in un unico annuncio, quello della vita custodita, amata e difesa”.
Durante la celebrazione è stata consegnata alla diocesi la lettera pastorale del vescovo, intitolata “Pane non pietre”. “Le parole di Gesù sono chiare: ‘Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra?’. Il Vangelo – ha rilevato mons. Suetta – non ci chiede di offrire risposte comode o alla moda, ma pane vero, nutriente, anche quando è esigente. Non pietre dure di giudizio, ma neppure surrogati vuoti adattati allo spirito del tempo”. “La Santa Famiglia – ha proseguito – ci insegna proprio questo: la genuinità del Vangelo. Maria e Giuseppe non hanno seguito la moda del tempo, ma la volontà di Dio. Hanno custodito la vita quando era fragile, hanno obbedito quando era difficile, hanno creduto quando non capivano tutto. Così anche oggi la Chiesa è chiamata ad annunciare Cristo senza diluirlo, a nutrire con pane vero e non con pietre o illusioni”. “In un tempo in cui la famiglia è spesso ferita, la vita fragile scartata e la verità piegata alle convenienze, la Santa Famiglia di Nazareth ci indica la via: custodire la vita, educare all’amore, annunciare il Vangelo nella sua interezza”, ha concluso il vescovo: “Mentre la Campana per i Bimbi non nati inizierà a suonare proprio oggi, lasciamo che il suo rintocco entri nei nostri cuori. E mentre il Giubileo si chiude, apriamo le porte delle nostre case a Cristo. Diventiamo famiglie che offrono pane e non pietre, vita e non morte, verità e non compromessi”.