Il cda del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha approvato il Bilancio unico di previsione 2026, redatto secondo il nuovo sistema di contabilità economico‑patrimoniale introdotto dalla riforma degli Enti pubblici di ricerca. Il documento, che definisce ricavi e costi dell’esercizio, ammonta complessivamente a 885,7 milioni di euro, di cui 71,9 milioni provenienti dal contributo statale Foe. La restante parte deriva da ricavi commerciali, progetti competitivi e contributi nazionali ed europei, una voce destinata a crescere nel rendiconto 2026. Il bilancio prevede un utile di amministrazione di 3,5 milioni di euro, risultato che il presidente Andrea Lenzi attribuisce alla nuova gestione “rigorosa e trasparente”, ringraziando il direttore generale Jacopo Greco e i direttori centrali Annalisa Gabrielli e Pierluigi Raimondi. L’approvazione arriva al termine di un anno particolarmente positivo per la produzione scientifica dell’Ente.
Sul fronte della ricerca internazionale, il Cnr registra 30 progetti Erc finanziati nel triennio 2022‑2024 e 68 candidature presentate per il biennio 2025‑2026. Ai riconoscimenti si aggiungono sette scienziati del Cnr inseriti nella lista Clarivate degli Highly Cited Researchers 2025 e 520 ricercatori presenti nella classifica Stanford‑Elsevier Top2% Scientists 2024.
“Questi risultati confermano l’eccellenza della rete scientifica del Cnr e il suo ruolo di riferimento a livello globale”, ha dichiarato Lenzi, annunciando per il 2026 un percorso di consolidamento strategico basato su “innovazione, qualità amministrativa, semplificazione dei processi ed elevata attenzione alla valorizzazione del personale”.