Leone XIV: Urbi et Orbi, “Gesù si immedesima con rifugiati e migranti”

“Nel farsi uomo, Gesù assume su di sé la nostra fragilità, si immedesima con ognuno di noi”. Papa Leone XIV lo ha affermato nel messaggio natalizio Urbi et Orbi pronunciato oggi a mezzogiorno dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana. Il Pontefice ha elencato: “Con chi non ha più nulla e ha perso tutto, come gli abitanti di Gaza; con chi è in preda alla fame e alla povertà, come il popolo yemenita; con chi è in fuga dalla propria terra per cercare un futuro altrove, come i tanti rifugiati e migranti che attraversano il Mediterraneo o percorrono il Continente americano”. Leone XIV ha aggiunto: “Con chi ha perso il lavoro e con chi lo cerca, come tanti giovani che faticano a trovare un impiego; con chi è sfruttato, come i troppi lavoratori sottopagati; con chi è in carcere e spesso vive in condizioni disumane”. “In questo giorno santo – ha esortato il Papa – apriamo il nostro cuore ai fratelli e alle sorelle che sono nel bisogno e nel dolore. Così facendo lo apriamo al Bambino Gesù”. Il Pontefice ha ricordato che “tra pochi giorni terminerà l’Anno giubilare. Si chiuderanno le Porte Sante, ma Cristo, nostra speranza, rimane sempre con noi! Egli è la Porta sempre aperta, che ci introduce nella vita divina”.

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