Leone XIV: ai detenuti, “nessun essere umano coincide con ciò che ha fatto”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nessun essere umano coincide con ciò che ha fatto e la giustizia è sempre un processo di riparazione e di riconciliazione”. Leone XIV lo ha affermato nell’omelia della messa per il Giubileo dei detenuti, celebrata oggi nella Basilica di San Pietro. Il Pontefice ha ricordato che “sono molti a non comprendere ancora che da ogni caduta ci si deve poter rialzare”. Leone XIV ha sottolineato che “il carcere è un ambiente difficile e anche i migliori propositi vi possono incontrare tanti ostacoli”. “Proprio per questo – ha spiegato il Papa – non bisogna stancarsi, scoraggiarsi o tirarsi indietro, ma andare avanti con tenacia, coraggio e spirito di collaborazione”. Il Pontefice ha osservato che “quando si custodiscono, pur in condizioni difficili, la bellezza dei sentimenti, la sensibilità, l’attenzione ai bisogni degli altri, il rispetto, la capacità di misericordia e di perdono, allora dal terreno duro della sofferenza e del peccato sbocciano fiori meravigliosi”. “Anche tra le mura delle prigioni – ha aggiunto Leone XIV – maturano gesti, progetti e incontri unici nella loro umanità”. Il Papa ha evidenziato che “si tratta di un lavoro sui propri sentimenti e pensieri necessario alle persone private della libertà, ma prima ancora a chi ha il grande onere di rappresentare presso di loro e per loro la giustizia”.

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