Santuario di Pompei: mons. Caputo (arcivescovo) al card. Parolin, “abbiamo il grande desiderio di accogliere presto Papa Leone XIV”

(Foto Archivio fotografico santuario di Pompei)

“Nella Sua infinita Provvidenza, il Signore continua a ricolmarci di doni in questo Anno giubilare che, a Pompei, è stato coronato dalla canonizzazione dell’amato fondatore, San Bartolo Longo, il 19 ottobre”. Lo ha detto stamattina mons. Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei, nel suo saluto al card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nominato dal Papa “legato pontificio per guidare nella centralità dell’Eucaristia il nostro grazie a Dio e all’Augusta Regina delle Vittorie nel 150° anniversario dell’evento fondativo di questo santuario e della storia della nuova Pompei: l’arrivo il 13 novembre 1875, del Quadro della Madonna del Rosario in questa Valle allora ‘sconsolata’”.
Il dipinto, donato a Bartolo Longo e alla consorte Marianna Farnararo De Fusco, ha ricordato il presule, fu “avventurosamente” trasportato da Napoli “proprio qui dove siamo radunati in preghiera, sopra un carro di letame. Un inizio umile, in linea con lo stile di Dio che sa trarre grandi cose dalle realtà più insignificanti. In pochi anni, Valle di Pompei diventò un avamposto di fede e di carità, luogo dello Spirito e l’Icona della Vergine divenne nota e venerata nel mondo intero”. Oggi, Pompei è “roccaforte di pace”, ha evidenziato l’arcivescovo.
Il Sommo Pontefice, con in una lettera per la celebrazione odierna, “ci incoraggia a proseguire nel mandato affidatoci fin dai tempi di Leone XIII: promuovere nella Chiesa la preghiera del Rosario, sviluppandone ‘l’anima cristologica e contemplativa, secondo l’impulso offerto dal recente santo Bartolo Longo’”. Mons. Caputo ha assicurato che le parole del papa “saranno la nostra guida: questo tempio della fede e il tempio della carità che lo circonda intendono essere ben radicati nella mirabile preghiera mariana, alla scuola di San Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae firmata proprio davanti alla Venerata Immagine della Regina del Rosario di Pompei il 16 ottobre 2002”.
L’arcivescovo di Pompei ha, quindi, confidato al card. Parolin “che nel nostro cuore dimora un grande desiderio che, per intercessione della Vergine Maria, sale a Dio. È il desiderio di accogliere presto Papa Leone XIV. Nel solco dei suoi venerati predecessori, San Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, il Santo Padre venga presto a confermarci nella fede e a offrire ragioni di pace e di gioia a quanti, dai vari continenti, guardano al santuario e si nutrono della spiritualità del Rosario, catena dolce che ci annoda a Dio e ci fa fratelli nella contemplazione del volto di Cristo con gli occhi di Maria”.

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