“Rimane insostituibile la pratica di una salvaguardia della dignità dei minori che passi da una educazione al digitale”. È la raccomandazione del Papa, che nell’udienza concessa ai partecipanti al Convegno “The Dignity of Children and Adolescents in the Age of Artificial Intelligence” ha citato le parole di Papa Francesco in occasione di un progetto di Safeguarding promosso dall’associazionismo cattolico italiano: “è necessario che gli adulti riscoprano la loro la vocazione di artigiani dell’educare e sforzandosi di esservi fedeli”. Secondo Leone XIV, infatti, “è un passo importante stilare e far applicare codici etici, ma non sufficiente”: “È necessario un lavoro educativo, quotidiano e costante, condotto da adulti a loro volta formati e sostenuti da reti di alleanza educativa, in un processo di conoscenza dei rischi che l’uso dell’intelligenza artificiale e un accesso precoce, senza limiti e verifiche, possono comportare nella vita relazionale dei minori e nel loro sviluppo”. “Solo partecipando alla scoperta di tali rischi e delle loro conseguenze sulla vita personale e sociale, i minori potranno essere sostenuti nel loro approccio al digitale quale potenziamento della loro capacità di scelta in modo responsabile verso sé stessi e gli altri”, la tesi del Pontefice: “È già questo un importante esercizio di salvaguardia dell’originalità e relazionalità umana, che per essere tale chiede di essere orientata verso condizioni di garanzia del rispetto della dignità come valore primario. Solo attraverso un approccio educativo, etico e responsabile possiamo garantire che l’intelligenza artificiale sia un alleato nella crescita e nello sviluppo dei minori, piuttosto che una”