“Il linguaggio mistico non è teologico ma è autogenerante e l’esperienza della mistica cristiana è sempre data all’interno della rivelazione”. Lo ha detto, oggi pomeriggio, l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, intervenendo al convegno di studi sul tema “La mistica. I fenomeni mistici e la santità” promosso del Dicastero delle cause dei santi presso la Pontificia Università Urbaniana, alla presenza di studiosi e postulatori delle cause di beatificazione di santi e beati. Per il presule “il mistero di Cristo è il confine della mistica. Nella Scrittura Dio ha detto tutto, ha parlato all’uomo. Se la mistica nasce fuori da questa esperienza rischia di essere una ricerca per riempiere spazi vuoti”, ha aggiunto mons. Accrocca. Nella sua prolusione, dal titolo “La mistica: aspetti specifici e nodi problematici”, l’arcivescovo ha spiegato che la mistica è “una esperienza di fede per accogliere Dio ed essere aperti ai fratelli”.
Don Franco Manzi, docente di Antico e Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, trattando il tema “Dal profeta Ezechiele all’apostolo Paolo. Spunti di riflessione su esperienze mistiche attestate nella Bibbia”, ha detto che “non ogni cristiano è un mistico ma ogni cristiano è chiamato alla santità. L’ordinaria via di conoscenza di Dio non è la via mistica ma la carità”. I lavori del convegno proseguiranno fino a 13 novembre. Le conclusione saranno affidate al card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi. Nela stessa giornata i partecipanti saranno ricevuti in udienza da Papa Leone XIV.