Giubileo mondo educativo: Affinati, “insegnanti, siete il cemento armato della società: senza di voi tutto crolla”

(Foto ANSA/SIR)

“Siete il cemento armato della nostra società: senza di voi tutto crolla”. A rivolgersi idealmente così agli insegnanti è Eraldo Affinati, scrittore e docente romano, in un’intervista al Sir in vista del Giubileo del mondo educativo (30 ottobre – 2 novembre). Riflettendo sul senso dell’istruzione oggi, Affinati la definisce un “luogo fisico e mentale in cui, come in una staffetta, si passa il testimone da una generazione all’altra”, si forma la coscienza critica dei futuri cittadini e si rinnova la tradizione. Di  fronte alla rivoluzione digitale, compito del docente è “mostrare ai ragazzi la differenza tra informazione e conoscenza”. E se la pedagogia è “incontro”, il sapere “responsabilità” e la valutazione “deve cedere il passo alla cura”, per lo scrittore la relazione umana tra insegnante e studente è il cuore pulsante dell’educazione. Quanto alle regole, “sono importanti ma non sufficienti”. “Non basta indicare il rispetto di un precetto, bisogna saperlo incarnare. Questo, del resto, vale anche per i genitori”. Il docente ideale? dovrebbe essere, tra le altre cose, uno “specialista dell’avventura interiore”, un “timoniere degli scalmanati” e un “giudice senza codici”. Ma soprattutto, una persona che si interroga sulle proprie motivazioni e che non viene lasciata sola: serve un villaggio educativo, una rete di sostegno e formazione condivisa. La scuola, conclude Affinati, è il luogo dove si insegna il bene comune, base per la formazione della coscienza civile. E i ragazzi “difficili”? “A conti fatti – la sua risposta – sono quelli che mi hanno dato di più. Mi hanno fatto capire che ogni persona è sacra”.

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