“Di nuovo ribadiamo l’urgenza di norme di legge con le quali arginare stragi annunciate e pericoli sottovalutati anche qui in Italia da chi dà spazio alle menti che hanno scelto di spegnere la luce della ragione”. Lo chiede in una nota Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), a seguito delle notizie da Sydney sulla sparatoria durante l’accensione della Chanukkiah. “Anzitutto il nostro addolorato abbraccio alla comunità ebraica locale, alle famiglie delle vittime e ai feriti”, scrive la Di Segni che aggiunge: “Il dolore diventa rabbia al pensiero di tanti appelli fatti per arginare odio e violenza, per avvertire che il pericolo è dentro le nostre città. Massacro – perché questa è la parola giusta – di cui sono responsabili vertici nazionali e locali assieme a media e stampa selettiva che assecondano l’odio anti-israeliano ed ebraico appiattendosi sulle narrative della propaganda di Hamas e propal, che legittimano piazze e aule nelle quali si inneggia al delitto abusando di ogni diritto e libertà”. Stasera le comunità ebraiche in Italia accenderanno le luci di Chanukkah nelle case e piazze “ancor più consapevoli della nostra missione storica e futura di difendere la vera essenza delle libertà costituzionali e del popolo ebraico e di Israele di vivere in pace e in sicurezza”.
Anche Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, nell’esprimere dolore per le vittime dell’atroce attacco antisemita a Sidney, assicura vicinanza alla comunità ebraica australiana e a Chabad di Bondi per la morte di rav Eli Schlanger. “L’odio antiebraico non ha confini”, scrive Fadlun, “ed è, ovunque, la conseguenza di un clima alimentato dalle menzogne della propaganda Pro-Pal. Parole e gesti d’odio cavalcati e strumentalizzati per fini politici, che prima o poi si traducono in atti di sangue e di pura e vigliacca violenza”.