
“Voglia il cielo che questo fare assieme provochi sempre più una società civile ed ecclesiale che vive il noi!”. Con queste parole suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, ha concluso il suo intervento alla 18ª sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (COSP), tenutasi a New York dal 10 al 12 giugno. Suor Donatello ha portato all’assemblea internazionale la voce della Chiesa italiana, delineando una visione fondata sul Progetto di vita: “Un approccio che pone al centro non solo i bisogni, ma i desideri, i valori e i diritti di appartenenza alla comunità delle persone con disabilità”.
A partire da una rete capillare di 25mila parrocchie, servizi pastorali, centri diurni e progetti per il “durante e dopo di noi”, la Chiesa si propone di accompagnare ogni fase della vita con sostegni adeguati e un’attenzione costante alla dignità della persona.
Tre gli scenari operativi delineati: l’appartenenza e la dimensione spirituale, l’accompagnamento nelle transizioni della vita e i sostegni nell’abitare, con esperienze che vanno dalla residenzialità al co-housing. “La meraviglia un po’ di tutti – racconta – era capire cosa fa la Chiesa, ecco perché al termine dell’intervento molte persone mi hanno avvicinata e dicevano: ‘Ma che bello, non sapevamo che la Chiesa era così impegnata’”.
Un’esperienza internazionale ricca di volti e di tecnologie
Nel suo intervento, suor Donatello ha sottolineato la ricchezza dell’incontro con delegati di tutto il mondo: “È stato molto interessante incontrare tantissime nazioni, comprendere com’è la situazione delle persone con disabilità, delle donne con disabilità, degli immigrati, dei rifugiati. Abbiamo ascoltato anche le situazioni di emergenza in zone di grandi conflitti e questo è una grande ricchezza”. Un’altra dimensione emersa con forza è stata quella delle tecnologie al servizio della qualità della vita: “I progressi tecnologici in atto sono veramente tanti, e vedere tante persone con disabilità presenti da ogni nazione è stato bello”. Anche il contributo delle istituzioni italiane è stato rilevante: la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha preso parte ai lavori plenari e promosso due side event sul “tempo ricreativo” e sul “diritto a una vita piena e partecipata”.

(Foto SIR)
“La COSP18 è stata anche quest’anno un’opportunità straordinaria – ha dichiarato – non solo per raccontare le buone pratiche italiane, ma per testimoniare il grande lavoro che ogni giorno il Terzo settore e le famiglie svolgono nel nostro Paese”.
Cos’è la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità
Adottata nel 2006 e in vigore dal 2008, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità rappresenta un trattato internazionale che tutela i diritti e la dignità delle persone con disabilità. I Paesi che la ratificano si impegnano ad adottare leggi e politiche per garantire pari diritti in ambiti fondamentali come educazione, lavoro, salute, partecipazione alla vita politica e accessibilità. La Convenzione promuove un cambio di paradigma: le persone con disabilità non sono più viste come oggetto di assistenza, ma come soggetti di diritto. Tra i principi fondamentali vi sono il rispetto per la dignità intrinseca, la libertà di scelta, la piena ed effettiva partecipazione alla società e l’inclusione. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2009. Il monitoraggio sull’attuazione è affidato al Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, che riceve rapporti periodici dai Paesi firmatari.

(Foto FB/Locatelli)
Verso il vertice mondiale sullo sviluppo sociale
La 18ª sessione della COSP, dedicata al tema “Rafforzare la consapevolezza pubblica dei diritti e dei contributi delle persone con disabilità allo sviluppo sociale”, ha segnato una tappa significativa nel percorso verso il Secondo vertice mondiale sullo sviluppo sociale. Tra le tavole rotonde tematiche, ampio spazio è stato dato all’innovazione finanziaria, all’intelligenza artificiale inclusiva e ai diritti delle persone indigene con disabilità. Suor Donatello è intervenuta nel side event “Recreational life – Living life”, promosso dall’Italia e co-sponsorizzato da diverse nazioni. Ha inoltre ricordato l’impegno del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede con l’app “Vatican for All”, segno concreto di una Chiesa in ascolto e in cammino. “Il noi – conclude suor Donatello – non è uno slogan, ma una responsabilità condivisa”. Una visione che chiede di essere testimoniata ogni giorno, per generare cultura dell’incontro, prossimità e inclusione reale.