
In Giappone era notte fonda, l’una di mattina del 9 maggio, quando dai media nipponici veniva diffusa la notizia dell’elezione del nuovo Pontefice. Da quell’ora in poi, i canali televisivi, radiofonici e i quotidiani online non hanno smesso, durante tutta la giornata, di fornire informazioni su Leone XIV e sulle reazioni al risultato del Conclave.
Già dalle prime ore del mattino, la rete televisiva nazionale Nhk, la più seguita del Giappone, pubblicava sul sito web e trasmetteva con edizioni straordinarie dei telegiornali ampi e dettagliati reportage sul profilo del nuovo Papa, tracciandone la biografia con interviste e commenti sul risultato del Conclave e sui futuri scenari.
La professoressa Saho Matsumoto, docente universitaria esperta in politica e relazioni internazionali, vaticanista e attualmente in Italia, ha dichiarato ai giornalisti dell’emittente nipponica: “Abbiamo bisogno di un Papa che possa contribuire a stabilizzare gli equilibri e l’ordine internazionale. Credo che Leone XIV sia stato scelto anche come personalità adatta per tale compito”.
La stessa fiducia è stata espressa da Louis Prevost, fratello maggiore del Sommo Pontefice, che in un’intervista rilasciata ad ABCNewsUSA e riportata sul sito Nhk, ha affermato: “Avrà molte sfide davanti a sé, ma sono sicuro che sarà in grado di farcela. È innegabilmente un incarico difficile, ma credo che sia ben preparato per questo ruolo”.
L’emittente pubblica ha riportato anche le dichiarazioni del professore Yuji Sugawara della Facoltà di Teologia dell’Università Sophia di Tokyo: “È il primo Papa proveniente dagli Stati Uniti, ma è stato missionario e vescovo in Perù, in Sud America, quindi è una persona che ha il coraggio di confrontarsi con i contesti di altri Paesi e di affrontare nuove sfide”.
Il professor Sugawara, rispondendo alla domanda sul perché, dopo l’argentino Papa Francesco, fosse stato ancora scelto un Papa con legami con l’America Latina, ha affermato: “Può essere vista come un’indicazione che il baricentro demografico della Chiesa cattolica si sta spostando verso il Sud America”.
I media nipponici hanno dato rilevanza anche alle reazioni dei capi di Stato, in particolare di Stati Uniti, Ucraina e Russia. Sul motivo per cui il Conclave abbia attirato l’attenzione di tutto il mondo si è espresso Hori Masami, esperto in questioni internazionali: “Innanzitutto perché si è trattato di un’elezione importante che ha determinato chi dovesse guidare i circa un miliardo e 400 milioni di cattolici sparsi nel mondo. Un secondo aspetto è la provenienza dei cardinali da un maggior numero di Paesi. Per la prima volta, meno della metà dei votanti veniva dall’Europa, mentre erano presenti anche cardinali provenienti da Asia, America Latina, Africa e Oceania. In questo contesto, l’attenzione si è concentrata sulla possibilità che il Papa venisse scelto al di fuori dell’Europa, seguendo le orme del precedente Papa Francesco, che era argentino.”
Nella conferenza stampa tenuta la mattina del 9 maggio, il segretario di Gabinetto Yoshimasa Hayashi ha espresso, a nome del governo, le congratulazioni per l’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost a Papa Leone XIV, auspicando che “le buone relazioni tra Giappone e Vaticano si sviluppino ulteriormente”.