
“In Siria continuiamo a vivere momenti di grande instabilità, in cui tensioni geopolitiche rischiano di compromettere ulteriormente il futuro della nostra terra. Infatti, il Paese resta ancora diviso, dove la regione nord est è ancora sotto controllo delle milizie curde, sostenute dagli Usa, mentre al sud assistiamo all’espansione della presenza militare israeliana, vicino alle alture del Golan, una mossa che continua a suscitare nuove preoccupazioni per un possibile aumento delle tensioni nella regione”. È quanto riferisce padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco della comunità di Aleppo, in una nota inviata al Sir in cui traccia un quadro della situazione nel Paese, dopo la caduta, l’8 dicembre scorso, del regime di Bashar al Assad per mano della coalizione ribelle, guidata da Ahmed al Sharaa (noto anche con il nome di battaglia Mohammed al Jolani). Quest’ultimo nominato, il 29 gennaio, presidente ad interim della Siria.

Cristiani in Aleppo (Foto Custodia TS)
Luci ed ombre. Instabilità e anche insicurezza: “all’interno dei nostri territori controllati dalle nuove autorità, si vive con grande insicurezza – afferma il frate – furti, omicidi, vendette, rapimenti, sono all’ordine del giorno”. Non meno preoccupanti sono le notizie dal fronte economico: “una forte instabilità della lira siriana rende quasi impossibile le operazioni economiche, tutte le attività sono quasi ferme e il tasso di disoccupazione continua a crescere”. Ma non sono tutte ombre, nel contesto siriano comincia a spuntare anche qualche luce: “c’è un segnale di speranza – rivela padre Karakach – che nasce dal cuore della nostra società”.
“Sempre più siriani, compresi i nostri giovani cristiani, stanno cominciando a interessarsi attivamente alla politica, spinti dalla volontà di contribuire alla rinascita del loro Paese”.
Ad Aleppo, afferma il parroco, “a testimonianza di questo rinnovato impegno civico, la Chiesa cattolica ha avviato un’importante iniziativa: serate pubbliche settimanali dedicate alla formazione sulla dottrina sociale della Chiesa e al dialogo su temi scottanti. Questi momenti di confronto e approfondimento offrono ai partecipanti l’opportunità di riflettere sui valori di giustizia, solidarietà e pace, fondamentali per costruire un futuro migliore”. Padre Karakach è impegnato anche a diffondere la dottrina sociale attraverso i canali social creati tre anni fa: “Add Alsama (https://www.youtube.com/@addalsama), creata da me tre anni fa con un giornalista cristiano, vorrebbe essere la voce dei cristiani in Siria. Dopo la caduta del Regime e l’inserimento di materiale sulla dottrina sociale, abbiamo visto un aumento esponenziale dei nostri followers, segno dell’interesse che i siriani hanno per queste tematiche e della loro sete per una dottrina che li aiuti ad essere parte attiva nel processo politica che è in atto”. In questo contesto, aggiunge il francescano, “non possiamo non ricordare la recente visita ad Aleppo, il card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali. Durante i giorni in Siria il porporato ha più volte sottolineato il ruolo cruciale che i cristiani possono e devono avere nella ricostruzione della Siria, esortando tutti a lavorare insieme per un domani di riconciliazione e speranza. Le sue parole hanno infuso nuova fiducia in una comunità che, nonostante le sfide, continua a sognare un futuro di pace e unità”. “Confidiamo – conclude padre Karakach – che il dialogo, l’impegno dei nostri giovani e la condivisione dei valori cristiani possano contribuire a una rinascita duratura per la nostra amata terra”.