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Cristiani perseguitati. Report di Porte Aperte sulla persecuzione specifica di genere: “Pressioni quotidiane contro donne e uomini”

Diffuso oggi, da PorteAperte/OpenDoors, in concomitanza con la Festa delle donne, il Report sulla persecuzione specifica di genere (Gsrp) 2023. Violenza sessuale e matrimoni forzati, afferma il Report, si intrecciano con il controllo della “vita digitale” delle donne creando una ragnatela di oppressione. Uomini e ragazzi rischiano di essere rapiti, imprigionati, picchiati, esposti a false accuse o costretti a unirsi a milizie o bande criminali. Gli uomini hanno maggiore probabilità di essere uccisi a causa della fede

Cristiani perseguitati (Foto: Acs)

Violenza sessuale, matrimoni forzati, violenza fisica, detenzione domestica e violenza psicologica, per le donne; violenza fisica, violenza psicologica, oppressione economica (lavoro/accesso al lavoro), incarcerazione da parte del Governo e arruolamento militare contro coscienza, per gli uomini: sono questi i principali ‘punti’ di pressione che colpiscono uomini e donne cristiane nel mondo e che emergono dal Rapporto sulla persecuzione specifica di genere (Gsrp) 2023 realizzata da PorteAperte/OpenDoors, organizzazione che da oltre 60 anni è impegnata nella ricerca sul campo di cause e soluzioni alla persecuzione, fornendo supporto e assistenza ai cristiani perseguitati a causa della loro fede. Il Report, intitolato “Una Rete di Forze”, è stato diffuso oggi e illustra, con dati e statistiche, come l’impatto delle numerose pressioni della persecuzione, combinate tra loro, può sopraffare, sovvertire e minacciare la stabilità delle famiglie cristiane. All’interno delle famiglie, spiega il Report, “ciascuna rete di persecuzione religiosa vissuta individualmente può fondersi alle altre, creando così un’ampia rete di pressioni che ha un impatto negativo sulla famiglia generando rischi quali il rifiuto della fede da parte della generazione successiva, la fuga di un membro o di tutti i membri della famiglia dal Paese o una insostenibile situazione economica o sociale”. I dati confermano che “sia che si tratti di uomini o donne, ragazzi o ragazze, la persecuzione religiosa è raramente vissuta come un singolo, isolato punto di pressione. Sebbene la persecuzione sia più mirata per gli uomini e più complessa per le donne, è probabile che entrambi i sessi sperimentino la natura soffocante della persecuzione, sia per la molteplicità degli ambiti in cui subiscono coercizione o punizioni, che per la molteplicità degli attori che perpetrano questi atti”.

Cristiani perseguitati

Africa Sub Sahariana. L’Africa Sub-sahariana, si legge nel Report, è la regione in cui il genere costituisce l’elemento che maggiormente caratterizza l’esperienza della persecuzione religiosa per le donne cristiane ma è anche la più violenta per gli uomini cristiani, con l’89% delle uccisioni di cristiani, per motivi legati alla fede, avvenuto quasi esclusivamente in Nigeria. Ancora la Nigeria, insieme a Camerun e Somalia, sono i Paesi in cui l’essere donna determina, più di ogni altra cosa, il modo in cui una donna cristiana vive la persecuzione religiosa, in gran parte dovuta a dinamiche culturali e di conflitto, specifiche e intrecciate, che regolano la violenza di genere. Quasi tutti i Paesi dell’Africa sub-sahariana nelle prime 50 posizioni della Wwl (World Watch List, annuale report sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo) 2023 sono tra i Paesi in cui la persecuzione religiosa per le donne è maggiormente caratterizzata dal genere. Per gli uomini, invece, è l’America Latina la regione in cui, in misura maggiore, uomini e ragazzi cristiani affrontano una persecuzione religiosa specifica di genere che tocca molteplici aspetti della loro vita. In Colombia, Nicaragua, Cuba e Messico, gli uomini cristiani affrontano diverse tipologie di persecuzione e una maggiore varietà di ‘punti di pressione’ specifici di genere rispetto ad altre parti del mondo.

Nigeria: villaggio attaccato da Boko Haram (Foto: AFP/SIR)

Donne rese oggetti sessuali. La persecuzione di donne e ragazze cristiane, secondo quanto emerge dal Report, mira a renderle oggetti sessuali e portatrici di vergogna. In diverse regioni del mondo la violenza sessuale, i matrimoni forzati e il traffico di esseri umani opprimono donne e ragazze cristiane, diventando spesso mezzi per punire e disonorare famiglie e comunità cristiane. Diffusamente considerate di valore inferiore, le donne vengono colpite nella loro capacità di procreare e nell’idea di purezza sessuale. Rapite, violentate, vendute come spose, in particolare nei paesi asiatici, o destinate a diventare schiave sessuali di gruppi estremisti in Africa, vengono esibite da questi ultimi come trofei di guerra in grado di generare futuri combattenti. Nello specifico, per quanto riguarda le donne, nelle prime 50 nazioni della World Watch List 2023, la violenza sessuale è riportata dall’86% dei paesi , il matrimonio forzato è riportato dall’84% dei paesi, la violenza fisica è riportata dal 76% dei paesi, la detenzione domiciliare è riportata dal 66% dei paesi e la violenza psicologica è riportata dal 62% dei paesi.

Uomini: obiettivo farli uscire di scena. Per quanto riguarda gli uomini e ragazzi cristiani, la persecuzione ha l’obiettivo di farli uscire di scena. In tutte le regioni, si legge nel Report, uomini e ragazzi rischiano di essere rapiti, imprigionati, picchiati, esposti a false accuse o costretti a unirsi a milizie o bande criminali. Gli uomini hanno maggiore probabilità di essere uccisi a causa della fede, per il tentativo di rimuoverli dal ruolo che ci si aspetta ricoprano: quello di sostentamento economico e protezione della comunità cristiana. In diverse regioni, gli uomini impegnati nella guida di una chiesa sono esposti a maggiore vulnerabilità.

Medio Oriente e Nord Africa. Il Report Gsrp 2023 presenta anche un Focus sulla rete di persecuzioni religiose che intrappola uomini e donne cristiani nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena). La persecuzione può rendere le donne particolarmente vulnerabili, soprattutto quando viene tolta loro ogni possibilità, sia nella sfera digitale che di persona, di esprimere la propria fede o di incontrare altri cristiani. La messaggistica telefonica, la localizzazione e gli account dei social media possono essere monitorati e i dispositivi confiscati come prima fase di isolamento e punizione in Paesi come il Qatar e l’Arabia Saudita. In Medio Oriente e Nord Africa, le donne cristiane che provengono da un ambiente musulmano sono le più esposte al rischio di divorzio forzato e matrimonio forzato e non hanno alcuna possibilità di scegliere la propria sistemazione domestica o le persone con cui vivere. Gli uomini che si convertono al cristianesimo nella regione Mena, a loro volta, vengono isolati dalla famiglia e restano privi di alcuna sicurezza sociale, ostacolati in ogni occasione quando cercano di affermare la propria indipendenza, nonostante il loro status di uomini che costituisce un relativo vantaggio.

Classifica. Il Report, infine, presenta anche la classifica dei paesi in cui il genere influenza maggiormente la persecuzione religiosa (una novità). Per le donne al primo posto troviamo la Nigeria e a seguire Camerun, Somalia, Sudan, Siria, Etiopia, Niger, India, Pakistan e Mali. Per gli uomini al primo posto è la Colombia, seguita da Nicaragua, Cuba, Messico, India, Camerun, Sudan, Pakistan, Nigeria e Bangladesh.

Lo spazio per il cambiamento esiste. Un detto comune relativo alla violenza di genere e all’uguaglianza delle donne afferma che la situazione odierna è di gran lunga migliore di quella di un tempo anche se i dati raccolti annualmente evidenziano come la discriminazione di genere e il suo effettivo utilizzo come mezzo di persecuzione religiosa continuino a prevalere. Inoltre, come dimostrano 30 anni di dati della WWL, le tendenze della persecuzione religiosa tendono ad aggravarsi sempre di più. La persecuzione religiosa, sottolinea il Report, è in aumento e riconoscere le forme comuni, ma anche specifiche e di genere, con cui essa si manifesta può consentire ai sostenitori e agli operatori di essere meglio informati sulle azioni necessarie per diminuire la portata della persecuzione attraverso i sistemi legali e le risposte della comunità.

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