Zelensky al Congresso. 1000 leader religiosi chiedono una tregua per Natale

Ha parlato in inglese davanti al Congresso degli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky per assicurare che “l’Ucraina è viva e vegeta” e che non si arrenderà fino alla vittoria. Ha parlato alle famiglie americane, Zelensky, a quelle che in 300 lunghi giorni di guerra stanno garantendo aiuti al suo popolo per 100 miliardi di dollari e che in un sondaggio pubblicato agli inizi di dicembre dal Chicago Council on Global Affairs continuano, con percentuali superiori al 66% e talvolta al 73%, a sostenere la battaglia per la libertà e l’unità dell’Ucraina.

(Foto: ANSA/Sir)

(da New York) Ha parlato in inglese davanti al Congresso degli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky per assicurare che “l’Ucraina è viva e vegeta” e che non si arrenderà fino alla vittoria. Ha parlato alle famiglie americane, Zelensky, a quelle che in 300 lunghi giorni di guerra stanno garantendo aiuti al suo popolo per 100 miliardi di dollari e che in un sondaggio pubblicato agli inizi di dicembre dal Chicago Council on Global Affairs continuano, con percentuali superiori al 66% e talvolta al 73%, a sostenere la battaglia per la libertà e l’unità dell’Ucraina.
“Cari americani, in tutti gli stati, città e comunità, tutti coloro che apprezzano la libertà e la giustizia, che la apprezzano tanto quanto noi ucraini, spero che le mie parole di rispetto e gratitudine risuonino in ogni cuore americano “, ha esordito Zelensky ringraziando dopo le autorità e i membri del Congresso sia per le visite sul suolo ucraino, sia per il sostegno.

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E’ stato interrotto da applausi e standing ovation tributata da senatori e rappresentanti di entrambi i partiti, con la vicepresidente Kamala Harris , in piedi alle spalle del presidente ucraino a più riprese, come in piedi si è alzata più volte la speaker della Camera, Nancy Pelosi. A lei Zelensky ha consegnato la bandiera ucraina firmata dai soldati di Bakhmut, che sono in prima linea a difendere con la vita, non solo la loro patria, ma la democrazia. In tutto il suo discorso Zelensky ha ribadito che i finanziamenti sono investimenti.
“Il vostro denaro non è beneficenza. È un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia e lo gestiamo nel modo più responsabile”, ha detto Zelensky ribadendo che pur essendo armati, “l’artiglieria non è ancora sufficiente”. La decisione, di ieri mattina, del presidente americano Biden di inviare un altro miliardo e 85 milioni di aiuti militari, potrebbe fare la differenza sul campo di battaglia, come la decisione di concedere i famigerati Patriot, missili che dovrebbero proteggere città e infrastrutture dai bombardamenti russi.
Il presidente ucraino rivolgendosi ancora alle famiglie ha dichiarato con determinazione che anche le famiglie ucraine celebreranno il Natale, nonostante le atrocità della guerra. “Anche se non c’è elettricità, la luce della nostra fede e in noi stessi non si spegnerà”, ha detto Zelensky aggiungendo che anche “se ci attaccano con droni iraniani e la nostra gente dovrà andare nei rifugi antiaerei alla vigilia di Natale, gli ucraini si siederanno comunque al tavolo delle feste e si rallegreranno a vicenda”, con in cuore un desiderio comune: “la vittoria”.
Il leader dei repubblicani al Senato Mitch McConnell, tra i pochi del suo partito favorevoli agli aiuti all’Ucraina ha commentato che Zelensky “è stato fonte di ispirazione, un leader che tutti possono guardare e ammirare” e ha definito il suo discorso “qualcosa su cui siamo tutti d’accordo”.
Nella sua giornata americana, il presidente ucraino, affaticato ma tenace ha incontrato per primo il presidente Joe Biden, illustrandogli un piano di pace in dieci punti, che ha annunciato anche ai membri del Congresso, chiedendo il loro aiuto per migliorarlo, perché “abbiamo bisogno di pace”.

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Biden ha accolto Zelensky con una cravatta blu e gialla, i colori dell’Ucraina e per oltre un’ora hanno discusso del futuro e del presente, fatto anche dell’approvazione di un pacchetto di aiuti umanitari da 45 miliardi di dollari che il Congresso dovrà votare al più presto. Nello Studio ovale si sono anche incontrate due generazioni: un giovane quarantenne e un ottuagenario, entrambi decisi a fermare la Russia, entrambi convinti di “una pace giusta”; uno impegnato direttamente sul campo di battaglia; l’altro in prima linea nella difesa dei valori democratici e della storica alleanza con la Nato. Zelensky ha regalato a Biden una medaglia al valore di un soldato ucraino “molto coraggioso” , spiegando: “Lui mi ha detto: ‘Dallo a un presidente molto coraggioso’ “. Il presidente ucraino sa che la guerra, pur non essendo in stallo si prolungherà e servirà un prolungato supporto statunitense, fondamentale in questi mesi anche alla difesa dell’Europa e dei paesi Nato. L’Ucraina, le sue infrastrutture e industrie dell’Ucraina hanno sofferto danni incalcolabili e il paese ha bisogno di almeno 3 miliardi di dollari al mese solo per far andare avanti la sua economia: impossibile senza il sostegno americano.
Intanto, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy visitava gli Stati Uniti, circa 1.000 leader religiosi chiedevano una tregua natalizia per il suo Paese. Guidata da The Fellowship of Reconciliation-USA, National Council of Elders, Codepink e Peace in Ukraine Coalition, la petizione ha chiesto all’amministrazione Biden di spingere per un “accordo negoziale” per porre fine alla guerra, la cui soluzione non potrà essere militare.
Nella dichiarazione si legge: “Come persone di fede, credendo nella santità di tutta la vita su questo pianeta, chiediamo una tregua di Natale in Ucraina. Nello spirito della tregua avvenuta nel 1914 durante la prima guerra mondiale, esortiamo il nostro governo ad assumere un ruolo di leadership nel porre fine alla guerra in Ucraina, sostenendo gli appelli per un cessate il fuoco e una soluzione negoziata, prima che il conflitto si risolva in una guerra nucleare che potrebbe devastare gli ecosistemi del mondo e annientare tutta la creazione di Dio”. Una richiesta fortemente sperata da tutti.

 

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