Missionarie della Carità: fondi esteri ancora bloccati. E ora sono problemi per le opere di beneficenza

Nessuna novità. Le Missionarie della Carità non possono ancora accedere ai fondi esteri. D’altronde, dicono gli esperti, ci vuole tempo, anche un anno, per sbloccare i lacci della burocrazia indiana. E se le ragioni della mancata registrazione alla Foreign Contribution Regulation Act non sono chiare, una cosa invece è certa: i problemi che gravano sul destino delle donazioni estere hanno iniziato a impattare sulle operazioni quotidiane dell'organizzazione

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Situazione ancora bloccata, nessuna novità. Sebbene i conti bancari esteri delle Missionarie della Carità (MoC) non siano stati cancellati né sospesi, il governo non ha purtroppo dato il via libera al rinnovo della registrazione al Foreign Contribution Regulation Act, la legge che regola la possibilità di ricevere contributi dall’estero. I problemi che le suore stanno avendo per accedere ai conti bancari, stanno causando “un’interruzione significativa per il loro lavoro di beneficenza in tutta l’India”, dicono fonti cattoliche di Calcutta interpellate dal Sir, aggiungendo che “non c’è ancora chiarezza su quali siano le ragioni della mancata registrazione”. “Le missionarie hanno anche fondi locali a cui attingere e attualmente li stanno utilizzando per continuare le operazioni, ma ovviamente potrebbero non essere sufficienti”. Sempre da Calcutta, fanno sapere che il primo ministro dello Stato di Orissa, Naveen Patnaik, ha approvato l’erogazione di una somma per sostenere 13 istituzioni gestite dalle Missionarie della Carità nello Stato”. Più di 900 lebbrosari e orfanotrofi trarranno beneficio da questa decisione.

Secondo gli esperti, è probabile che occorra almeno un anno per sboccare la situazione e non è detto che il processo possa avere successo. Come chiarito dal Ministero degli Interni, in una nota del 25 dicembre 2021, la richiesta delle Missionarie della Carità di rinnovo della propria certificazione FCRA è stata respinta, per “non aver soddisfatto le condizioni di ammissibilità ai sensi della FCRA 2010 e delle Norme del regolamento sui contributi esteri (FCRR) 2011”. Il Foreign Contribution Regulation Act (FCRA) è stato originariamente emanato nel 1976, per regolare l’afflusso di denaro dall’estero nel paese. Nel 2010 è stata abrogata la vecchia legge ed è stata emanata una nuova legge che ha determinato le categorie di soggetti che in nessun caso possono ricevere contributi esteri (incluse donazioni in denaro o doni di un certo valore): candidati alle elezioni, direttori o editori di giornali, giudici, funzionari pubblici, membri del Parlamento e legislatori statali e persino i partiti politici. Le organizzazioni che svolgono attività di beneficenza possono ricevere contributi esteri se si registrano presso il governo. Se concessa, la registrazione FCRA dura cinque anni e può essere rinnovata. La registrazione delle missionarie doveva originariamente scadere il 31 ottobre 2021, ma come per molte altre ong, la licenza è stata estesa fino al 31 dicembre per dare loro il tempo di completare il processo di rinnovo, a causa delle interruzioni dovute al COVID. Ed è qui che si è inceppato il meccanismo. Sebbene la dichiarazione del Ministero dell’Interno non specifichi quali siano le condizioni-chiave di ammissibilità non soddisfate, la legge le elenca. Il richiedente, per esempio, non deve essere fittizio ma una persona o organizzazione reale che ha lavorato nel campo prescelto o che ha preparato un progetto ragionevole a beneficio della società. Non deve fare uso improprio dei fondi né aver subito una condanna per aver esercitato attività volte alla conversione, per induzione o con la forza, da una religione all’altra. E non deve essere colpevole di aver “creato tensione o disarmonia tra le comunità”.

Secondo quanto riporta Ucanews, da Natale, a Calcutta, le Missionarie della Carità stanno razionando rigorosamente il cibo e gli articoli di uso quotidiano per i loro 600 beneficiari regolari presso la loro casa madre e Shishu Bhavan, un orfanotrofio per bambini. Il 2 gennaio, la colazione a base di tè, pane e uova è stata ridotta di un’ora. Tuttavia, le suore non esprimono il loro disappunto per l’azione del governo centrale e continuano la routine della preghiera e del servizio. Una portavoce dell’ordine ha detto che le suore stanno esaminando la pratica di approvazione e faranno ricorso contro la sentenza. Ma l’incertezza che grava sul destino delle donazioni estere ha iniziato a manifestarsi nelle operazioni quotidiane dell’organizzazione. In India, circa 6.000 organizzazioni non governative, alcune importanti come Oxfam, hanno perso la licenza FCRA il 1° gennaio. Quando una licenza FCRA viene annullata, l’organizzazione può appellarsi al Ministero dell’Interno; con il ricorso, la licenza resta valida per 180 giorni. Segue poi la cancellazione definitiva del permesso. John Dayal, attivista per i diritti umani e autore, ha dichiarato: “I cordoli dell’FCRA sono solo un modo per limitare le organizzazioni umanitarie a lavorare in modo indipendente in India. È una sorta di violenza continua che viene giocata attraverso regolamenti e disinformazione contro i cristiani”. I musulmani hanno subito una discriminazione simile.

Altri articoli in Mondo

Mondo