Aperta ieri l’assemblea generale dei vescovi Usa. Si cerca l’unità dopo le molte divisioni, anche per la comunione a Biden

E’ l’unità il tema centrale del primo pomeriggio dell’assemblea generale dei vescovi statunitensi, apertasi ieri online. E’ la terza assemblea che si tiene via video a causa della pandemia, ma l’augurio di monsignor José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale Usa, ad inizio incontro è che il prossimo novembre ci si possa ritrovare tutti insieme. L’analisi della Chiesa americana post Covid, offerta da Gomez, non tralascia nessuna delle sfide e delle ferite lasciate dalla pandemia. La varietà di posizioni della Chiesa Usa è stata al centro dei dibattiti pubblici di questi mesi, soprattutto dopo l’elezione alla presidenza di Joe Biden, il secondo cattolico a guidare il Paese.

(Da New York) E’ l’unità il tema centrale del primo pomeriggio dell’assemblea generale dei vescovi statunitensi, apertasi ieri online. E’ la terza assemblea che si tiene via video a causa della pandemia, ma l’augurio di monsignor José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale Usa, ad inizio incontro è che il prossimo novembre ci si possa ritrovare tutti insieme. L’analisi della Chiesa americana post Covid, offerta da Gomez, non tralascia nessuna delle sfide e delle ferite lasciate dalla pandemia. “Non è realistico aspettarsi che la Chiesa resti immune dalle pressioni della divisione” spiega il presidente dei vescovi nel suo discorso pre-registrato, e aggiunge che il vivere ”in una società laica in cui la politica sta diventando il sostituto della religione per molte persone”, fa cadere nella tentazione di “pensare la Chiesa in termini semplicemente politici.”, ma è una tentazione da cui bisogna guardarsi.

L’arcivescovo di Los Angeles precisa che “l’unità nella Chiesa non significa conformità di opinione o che i vescovi non saranno mai in disaccordo. Gli apostoli discutevano appassionatamente. Erano in disaccordo su strategie e metodi pastorali. Ma mai sulla verità del Vangelo”. Per Gomez nessuna frattura potrà essere sanata e nessuna ingiustizia può essere sfidata se non nell’unità, anzitutto con il Papa e poi tra i vescovi.

La varietà di posizioni della Chiesa Usa è stata al centro dei dibattiti pubblici di questi mesi, soprattutto dopo l’elezione alla presidenza di Joe Biden, il secondo cattolico a guidare il Paese. Le posizioni del suo partito in termini di aborto e di comunità Lgbtq+ hanno sollevato non poche contestazioni all’interno dell’episcopato americano, inclusa la possibilità di negare il sacramento dell’Eucarestia al presidente e a tutti quei politici cattolici che sono per la libertà di scelta sulla questione della vita. La presenza di alcuni vescovi a rally di contestazione delle elezioni o ad assisi di partito ha suscitato non poche domande sulla necessità di non cadere nelle etichettature politiche.

L’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio apostolico per gli Usa, nel suo discorso presenta ai vescovi un modello di Chiesa che si ispira al Buon samaritano e quindi una Chiesa che dopo la pandemia sappia rispondere “alle reali necessità delle persone” e che guarda in avanti “con compassione e misericordia, in solidarietà con coloro che soffrono”. Monsignor Pierre mette in guardia dal ridurre “il cristianesimo a consuetudine, a norme morali, a riti sociali” perché altrimenti non risponde all’esigenza di speranza dopo la pandemia; di giustizia dopo i conflitti razziali, di futuro per chi arriva nel Paese. E la Chiesa non è neppure una Ong o un’organizzazione di servizi sociali, ma è l’incontro con “la persona di Gesù”. Questo spiega secondo Pierre perché, “la Santa Comunione non è semplicemente una “cosa” da ricevere, ma Cristo stesso, una Persona da incontrare”. Il nunzio insiste poi sul fatto che se “il cattolicesimo si confonde con una mera tradizione culturale o che non riesce a distinguersi da altre proposte, anche politiche o ideologiche che si basano su determinati valori, non convincerà mai questa generazione né le nuove”. Il metodo del dialogo e dell’incontro diventano quindi modelli di pastorale per mostrare misericordia con chi pecca e senza farlo vergognare dell’errore, accompagnare con amore e con un dialogo rispettoso, perché la vita sia conforme “al progetto di Dio”.
Non ci sono nomi, né riferimenti particolari nel discorso del Nunzio, ma nessuna delle vicende scottanti che ha coinvolto la Chiesa americana è tralasciata, compresa la questione abusi che ha visto decidere all’unanimità condanne, risarcimenti, riconciliazioni: un piano elogiato dal Nunzio come prova d’unità
Anche se online, l’assemblea generale si annuncia intensa. Stamani sono previste 9 sessioni di voto sulle canonizzazioni di alcuni testimoni della fede, le traduzioni della liturgia, un piano pastorale sulla famiglia e sui giovani, sulla redazione di una dichiarazione formale sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa. Argomento, quest’ultimo, particolarmente sensibile, perché potrebbe includere indicazioni su chi dovrebbe accostarsi a questo sacramento e a che condizioni. E qui si aprirebbe il dilemma per Biden, per altri politici e per personaggi di spicco della società americana.

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