Legge di bilancio. Pallucchi (Forum Terzo Settore): “Attenzione per il sociale insufficiente”

Mancano le misure strutturali che i servizi socio-assistenziali avrebbero bisogno per affrontare il problema della povertà emergente nel Paese. A dirlo è la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, a proposito della legge di bilancio. A scarseggiare sono i provvedimenti per rendere autonome le persone più fragili o in condizioni di debolezza sociale ed economica. Al Sir, la portavoce commenta la manovra e illustra le proposte per affrontare i temi più caldi, come povertà e diritti essenziali, che saranno oggetto di un incontro nei prossimi giorni con la vice ministra del Lavoro e Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

foto SIR/Marco Calvarese

Mancano le misure strutturali che i servizi socio-assistenziali avrebbero bisogno per affrontare il problema della povertà emergente nel Paese. A dirlo è la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, a proposito della legge di bilancio. A scarseggiare sono i provvedimenti per rendere autonome le persone più fragili o in condizioni di debolezza sociale ed economica. Al Sir, la portavoce commenta la manovra e illustra le proposte per affrontare i temi più caldi, come povertà e diritti essenziali, che saranno oggetto di un incontro nei prossimi giorni con la vice ministra del Lavoro e Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

Dottoressa, il Forum giudica insufficiente l’attenzione rivolta al sociale da parte della legge di bilancio. In particolare lamentate l’assenza di misure strutturali per ridurre le disuguaglianze.
L’attenzione è insufficiente perché non vengono fatte proposte strutturali verso la qualità dei servizi sociali diffusi e al reddito delle persone. Ciò che abbiamo visto è la tendenza a fare delle misure finalizzate ad alcuni target, come ad esempio la card alimentare, in riferimento a una platea ristretta. Si potrebbe investire invece la stessa quantità di risorse per misure che vanno a integrare la fetta di popolazione che avrebbe diritto d’accesso al reddito di dignità, quindi una misura base che dà però autonomia alle persone. In generale, c’è disattenzione e non si mettono in piedi virtuosismi che alle casse dello Stato peserebbero poco ma che avrebbero una ricaduta sociale importante.

Come Forum avete fatto delle proposte contro la povertà, in particolare, realizzate insieme alla Alleanza contro la povertà.
Le proposte prevedono ad esempio la reintroduzione della soglia reddituale per coloro che hanno un contratto di locazione a 9360 euro. Ciò comporterebbe un costo annuale aggiuntivo di 150milioni di euro che per una manovra non è una cifra impossibile ma che riguarderebbe quasi 150mila nuclei familiari che vivono in condizioni di difficoltà di accesso a un diritto come la casa. Altra proposta riguarda i vincoli che vengono messi alle famiglie beneficiarie delle riduzioni, fra queste vi sono molte famiglie straniere che secondo la norma devono essere residenti in Italia da più di cinque anni, una platea che invece andrebbe sostenuta per incoraggiare anche la natalità. Le altre proposte vanno dal sostegno reddituale alle agevolazioni per la casa e i servizi socio assistenziali. Non dimentichiamo che nella soglia di povertà stanno entrando anche i salariati e che le persone a basso reddito subiscono le maggiori conseguenze della diminuzione dei diritti, come ad esempio casa o scuola.

Mancano inoltre all’appello i fondi per a riforma sugli anziani non autosufficienti e la legge delega sulla disabilità. Senza i soldi si rischia di non attuare le leggi?
Per la disabilità, in particolare, sono stati deviati dei fondi mentre andrebbe creato un fondo per dare modo alle persone con disabilità di poter attivare i servizi che sono necessari. Le due norme sono incardinate nel Pnrr, sono riforme strategiche perché l’Europa ha guardato molto all’erogazione di questi fondi al fine di riequilibrare le diseguaglianze. Abbiamo fatto due riforme che poi non vengono finanziate e senza l’intervento dello Stato, gli enti locali non hanno capacità di attuarle. Inoltre portano avanti due filosofie diverse, in cui i servizi si incrementano, si integra il socio-sanitario. Ciò ha come conseguenza tante operazioni che andrebbero a riattivare un sistema di diritto e supporto per le famiglie che hanno difficoltà nella cura degli anziani.

Lamentate anche il fatto che per l’individuazione dei Lep, i Livelli essenziali di prestazione, i lavori del comitato scientifico creato ad hoc non siano ancora conclusi.
La definizione sta alla base dell’attuazione dei Lep. Non dimentichiamo infatti che per l’attuazione dell’autonomia differenziata la definizione dei Livelli è necessaria per evitare che emergano maggiori disuguaglianze a livello locale. Quando la legge di bilancio sarà definitiva e approvata andremo a misurare quanto i provvedimenti andranno a incidere sulla popolazione che vive in condizioni di debolezza e fragilità.

Come Forum avete avuto modo di parlare con le istituzioni delle vostre proposte?
Abbiamo scritto al viceministro Bellucci che ci ha fissato un appuntamento ai primi di novembre per discutere delle nostre proposte.

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