Film da (ri)scoprire in vacanza, tra riflessione ed evasione: “Omicidio nel West End”, “Siccità”, “Tetris” e “Le otto montagne”

Cinema d’estate, alla riscoperta di alcuni titoli che hanno incuriosito, conquistato o fatto discutere durante la stagione 2022-23. Una selezione di titoli di diversi generi, per tutti i gusti, da recuperare in home-video o sulle principali piattaforme. Il punto Cnvf-Sir

(Foto: Le otto montagne Copyright - Alberto Novelli per Wildside)

Cinema d’estate, alla riscoperta di alcuni titoli che hanno incuriosito, conquistato o fatto discutere durante la stagione 2022-23. Una selezione di titoli di diversi generi, per tutti i gusti, da recuperare in home-video o sulle principali piattaforme. Il punto Cnvf-Sir.

“Omicidio nel West End” (Disney+)
Il giallo è uno dei generi più richiesti sotto l’ombrellone, passando dalle pagine del libro allo schermo. Ecco allora un film appetitoso per gli amanti degli intrighi sofisticati alla Agatha Christie. È “Omicidio nel West End” (“See How They Run”), esordio alla regia di Tom George su sceneggiatura di Mark Chappell. Una morte sospetta sul palcoscenico nella Londra degli anni ’50; a indagare un ispettore ammaccato, troppo dedito alla bottiglia, e una sgomitante detective alle prime armi. Sullo sfondo il celebre script “Trappola per topi”. Film suggestivo e accurato, per costumi e scenografia, corroborato dalla presenza di attori di primo piano: Sam Rockwell, Adrien Brody, Saoirse Ronan e Ruth Wilson. La regia marcia spedita, alternando citazioni teatrali, letterarie e cinematografiche, regalando un mix godibile e raffinato, segnato da brillante umorismo di matrice nera. “Omicidio nel West End” è un’opera che affascina e coinvolge a più livelli, sia per l’intrigo giallo che per la ricercatezza delle citazioni. Frizzante e dotta evasione. Consigliabile, brillante, per dibattiti.

“Le otto montagne” (Sky-Now)
Ai David di Donatello è stato incoronato miglior film dell’anno. È il dramma esistenziale “Le otto montagne”, Premio della giuria al 75° Festival di Cannes. Adattamento del romanzo Premio Strega di Paolo Cognetti, il film è diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. “Le otto montagne” è un’ode alla montagna, alla natura e ai suoi silenzi, così come un viaggio nelle pieghe dell’animo umano, di un’amicizia che lega per la vita. Da rimarcare è il lavoro dei protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi, che si sono calati nei panni di Pietro e Bruno, del ragazzo di città e di montagna, con attenzione ed empatia; hanno abitato i personaggi traducendo sullo schermo la loro voglia di vita, di futuro, ma anche i non pochi tormenti. Un film che conquista per la delicatezza e per l’elegante elegia, impreziosito dalla fotografia di Ruben Impens e dalle musiche di Daniel Norgren. Consigliabile, poetico, per dibattiti.

“Triangle of Sadness” (Home-video)
Palma d’oro al 75° Festival di Cannes, “Triangle of Sadness” è scritto e diretto da Ruben Östlund, una lettura del nostro presente con umorismo nero e tragico. Diviso in riusciti capitoli narrativi, il film si presenta come un saggio sulla lotta di classe declinata in chiave elegante e spietata a bordo di una nave da crociera. Tutti sulla barca hanno uno status, che rimarcano e difendono; quando però la ruota della vita gira e subentra il caos, la piramide di classe implode rovinosamente. E si attivano atteggiamenti antropologici estremi: quadri esilaranti, crudi e impietosi, dallo spassoso al ribrezzo. Il regista Östlund tratteggia un campionario di esistenze misere e tragiche, che suscitano compassione ma anche fastidio. Usa la sua macchina da presa come specchio riflettente e un poco deformante, teso a metterci a nudo per le contraddizioni morali del nostro oggi. È la “globalizzazione dell’indifferenza”, di cui parla papa Francesco, il trionfo dell’Io dinanzi allo smarrimento del Noi. Un film che conquista e al contempo lascia basiti, ma di certo non tiepidi. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

“Siccità” (Sky-Prime)
Una società allo sbando viene proposta anche Paolo Virzì nel film “Siccità, presentato a Venezia79. Il racconto di un’umanità sola e tragica, in cerca di conforto, in una Roma assediata da un caldo inarrestabile e da un virus aggressivo. In questa cornice quasi apocalittica si intrecciano le vite di donne e uomini, adulti e adolescenti, che provano ad aggirare gli ostacoli di un clima impazzito e ad affrontare gli irrisolti personali, familiari. Firmato dal regista livornese insieme a Paolo Giordano, Francesca Archibugi e Francesco Piccolo, “Siccità” è un’opera di grande intensità, puntellata da uno sguardo arguto, livido e raffinato. Un coinvolgente racconto corale dove tra i protagonisti troviamo: Claudia Pandolfi, Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli, Max Tortora e Sara Serraiocco. “Siccità” è un film solido e acuto, toccante per i temi che sfiora con grazia tragica, regalando un campionario umano sfibrato ma desideroso di riconciliazione. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

“Peter Pan & Wendy” (Disney+)
È rivolto a un pubblico di ragazzi il live-action Disney “Per Pan & Wendy” diretto da David Lowery, con un gustoso Jude Law nei panni di Capitan Uncino. Una nuova trasposizione della celebre opera di James Matthew Barrie del 1904, già portata sullo schermo dalla Disney nel 1953 in chiave animata (“Le avventure di Peter Pan”). Pregio di “Per Pan & Wendy” risiede nella confezione formale, tra dimensione visiva e stilistica: dalla messa in scena con ricostruzioni reali a un uso diffuso di effetti speciali, che però non lasciano avvertire lo scalino tra realtà e fantastico. A impreziosire il film è inoltre un’elegante fotografia, che accosta toni luminosi e cupi, mantenendo il racconto su note oniriche. Dal punto di vista narrativo, viene dato maggiore protagonismo a Wendy e c’è un interessante approfondimento di Uncino, di cui si rintracciano le “radici del male”, i traumi che lo hanno spinto al “lato oscuro”. Una bella proposta per un pubblico ampio e familiare, pensata per rinverdire un racconto classico con suggestioni più vicine al nostro presente. Consigliabile, poetico, per dibattiti.

“Mixed by Erry” (Netflix)
È disponibile su Netflix la commedia “Mixed by Erry” di Sydney Sibilia, che ricostruisce la rocambolesca avventura produttiva di Dj Enrico e dei fratelli Frattasio, che dalla periferia di Napoli riuscirono a imporsi sul mercato discografico tra il 1985 e il 1991. Un primato fondato però sull’illegalità. Scritta dallo stesso Sibilia insieme ad Armando Festa, “Mixed by Erry” è una commedia frizzante dal ritmo veloce; un film che ricostruisce con cura lo sfondo socioculturale, musicale, della Napoli anni ’80, in pieno fermento e “sconvolgimento” per l’arrivo del campione Diego Armando Maradona (scenario fotografato magnificamente da Paolo Sorrentino in “È stata la mano di Dio”). Si ride, e molto, per battute scritte con brio e leggerezza; un copione che gira agile anche grazie agli interpreti: Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo e Fabrizio Gifuni. Sydney Sibilia dimostra nuovamente stile e grinta, confermando il suo talento e l’evidente crescita artistica. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

“Tetris” (Apple TV)
Videogiochi e geopolitica, è il binario dello spy-thriller pop “Tetris” di Jon S. Baird con Taron Egerton su Apple TV+. È la storia del lancio sul mercato del popolare videogioco Tetris con il primo Game Boy Nintendo, un’impresa combattuta come una tesissima partita a scacchi sulla pedana (decadente) della Guerra Fredda. “Tetris” è una felice e acuta commistione di generi e stili narrativi: da un lato il racconto storico-politico dove primeggia la polarizzazione tra blocco sovietico e Usa; dall’altro, si registra un omaggio colorato e brillante al mondo culturale degli anni ’80, che il regista Baird ci consegna grazie a riuscite atmosfere musicali e videoludiche. Al di là di qualche soluzione narrativa segnata da semplificazione o ingenuità, “Tetris” è un film che funziona, grazie a un buon copione e a un abile svolgimento. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

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