Energia elettrica da oratori e parrocchie

Per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050, l’Italia ha bisogno di una produzione di 7 gigawatt da fonti rinnovabili. Alle Settimane Sociali è stato calcolato che “se in ciascuna delle 25.610 parrocchie del Paese si costituisse almeno una comunità energetica (o più di una) che produce fino a 200 chilowatt avremmo dato il nostro contributo di 5,2 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili”. Largo alla creatività per i progetti

(Foto: ANSA/SIR)

I crescenti disagi che stiamo affrontando per il perdurare della siccità, così come gli eventi estremi come trombe d’aria o bombe d’acqua che colpiscono il territorio sono tra gli effetti del cambiamento climatico. Serve un deciso e determinato cambiamento di rotta, per cercare di non arrivare al punto di non ritorno. I governi si sono mossi assumendo impegni (che però non sempre vengono rispettati), ma anche le singole comunità e le singole famiglie possono fare molto. Parrocchie comprese. Come è stato ricordato in occasione delle Settimane Sociali dei cattolici italiani. Tra gli impegni proposti vi è la promozione di fonti di energia rinnovabile.

L’invito è “che tutte le comunità dei fedeli in tutte le parrocchie italiane avviino un progetto e diventino comunità energetiche”, trasformandosi cioè in produttori di energia per far fronte ai propri consumi ma anche da immettere sul mercato.

Per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050, l’Italia ha bisogno di una produzione di 7 gigawatt da fonti rinnovabili. Alle Settimane Sociali è stato calcolato che “se in ciascuna delle 25.610 parrocchie del Paese si costituisse almeno una comunità energetica (o più di una) che produce fino a 200 chilowatt avremmo dato il nostro contributo di 5,2 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili”. Largo alla creatività per i progetti.

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