L’analisi del card. Bassetti. Fare, camminare, essere insieme

«Il segreto della sinodalità – ha detto il cardinal Gualtiero Bassetti nell’introduzione ai lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è aperto lunedì – è l’intreccio tra basso e alto, centro e periferia». Passa da qui il futuro delle nostre chiese, ma anche il nostro. La parola d’ordine è insieme. Essere, fare, camminare insieme. Solo così si potrà uscire dal tunnel della pandemia. Ecco perché Bassetti ha poi rivolto un appello «a coloro che reggono ruoli politici e amministrativi a ogni livello, dai sindaci fino alle più alte cariche dello Stato, affinché prevalgano – pur nel rispetto dei differenti ruoli e posizioni – una unità di intenti e una costante ricerca delle risposte più appropriate per far fronte alle necessità dei cittadini e delle famiglie, a partire dalle persone più fragili».

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

«Il segreto della sinodalità – ha detto il cardinal Gualtiero Bassetti nell’introduzione ai lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani, che si è aperto lunedì – è l’intreccio tra basso e alto, centro e periferia». Passa da qui il futuro delle nostre chiese, ma anche il nostro. La parola d’ordine è insieme. Essere, fare, camminare insieme. Solo così si potrà uscire dal tunnel della pandemia. Ecco perché Bassetti ha poi rivolto un appello «a coloro che reggono ruoli politici e amministrativi a ogni livello, dai sindaci fino alle più alte cariche dello Stato, affinché prevalgano – pur nel rispetto dei differenti ruoli e posizioni – una unità di intenti e una costante ricerca delle risposte più appropriate per far fronte alle necessità dei cittadini e delle famiglie, a partire dalle persone più fragili». Non deve essere sfuggito alla Cei che in tema di Covid qualcosa “là fuori” sta andando storto. C’era una volta, per esempio, una regione solida ed efficiente. Adesso non c’è più. Il virus ha trasfigurato la Lombardia. Sono migliaia gli anziani in attesa del vaccino, alcune categorie professionali sono state ingiustamente privilegiate, la burocrazia amministrativa vive la sua Caporetto e sarebbe venuto il momento di «cambiare Aria». Altro che locomotiva del nord! Il Piemonte ha messo la freccia; qui le cose funzionano un po’ meglio. Ma capite che non è una gara tra lettori tortonesi e novesi e dell’Oltrepò: è in gioco la salute dei cittadini. Complice il periodo quaresimale, c’è chi è in vena di confessioni. Guido Bertolaso, consulente per la Lombardia del piano vaccinale, ha detto di essere «esausto». «Siamo andati su Marte, non possiamo gestire prenotazioni via sms?». Ormai è chiaro che sia entrato in cortocircuito il rapporto tra Stato e Regioni. A proposito, Bassetti ha aggiunto che tra i compiti del nuovo Governo rientra quello di «implementare la campagna vaccinale e sostenere il sistema economico per evitare che la crisi si aggravi con ulteriori ricadute sull’occupazione e, in definitiva, sui redditi familiari»; nuovo Governo «che può contare su un’ampia maggioranza in Parlamento» e, sul fron-te della pandemia, anche sulla disponibilità logistica delle “strutture edilizie” ecclesiali. Si torna a parlare di famiglia e di persone in difficoltà: se c’è un’istituzione che, da un anno, non ha mai smesso di preoccuparsi soprattutto dei problemi delle nostre famiglie, dell’aumento dei poveri, di chi ha perso il lavoro, di chi ogni giorno si mette in fila per consumare il pranzo o la cena in questa o quella mensa fraterna, è proprio la Chiesa. Genitori e figli, di chiusura in chiusura, sono stati costretti a riorganizzare il loro tempo ed ecco che la Cei riflette sulla scuola: «Il Paese necessita di segnali incoraggianti verso il mondo della scuola: la didattica a distanza si è certo rivelata una risposta alternativa alla chiusura degli Istituti, ma non sostituisce il bisogno di relazione umana ed educativa che la scuola stessa può assicurare ai nostri ragazzi». Qui la necessità è di ridurre il doloroso divario, non solo digitale, che attraversa l’Italia al Nord come al Sud perché a tutti i nostri ragazzi sia assicurato il diritto di fruire dell’istruzione alle stesse condizioni. Alcune risposte sono venute già ieri, mercoledì, dall’intervento in Senato di Mario Draghi. Ne usciremo insieme, appunto. Significa, stando sempre in Lombardia, che si devono parlare il presidente Fontana e l’assessore Moratti, il commissario Bertolaso e l’assessore Caparini. In questa fase la sensazione di impotenza è davvero inaccettabile.

(*) direttore “Il Popolo” (Tortona)

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