Il racconto del parroco, “abbiamo aiutato a cercare i bambini in fuga, presi dal panico”

Il racconto drammatico al Sir di padre Roman Laba, parroco della chiesa della Vergine Maria del Perpetuo Soccorso che si trova a soli 200 metri dal luogo in cui ieri mattina un elicottero si è schiantato sopra un asilo causando la morte di 14 persone tra cui un bambino e di tutto lo “staff” dirigenziale del Ministero degli Affari interni. “Erano le 8.20 ieri mattina – dice - quando abbiamo sentito un rumore forte come se un aereo fosse precipitato. Ci siamo immediatamente recati sul posto ed abbiamo capito che era caduto un elicottero e che purtroppo era precipitato sopra un asilo”. Il sindaco ha decretato tre giorni di lutto. Il cordoglio e le preghiere di tutte le chiese cristiane del Paese per le vittime e i feriti.

Conseguenze dell'attacco missilistico russo al Dnipro, 14 gennaio, (Foto: FB / Volodymyr Zelenskyi)

Ucraina, padre Roman Laba, parroco di Bravery (foto dalla pagina fb di p. Laba)

Il buio, il fragore dello schianto, il panico dei bambini in fuga, la polizia, i genitori alla ricerca disperata dei propri figli. E’ il racconto drammatico al Sir di padre Roman Laba, parroco della chiesa della Vergine Maria del Perpetuo Soccorso che si trova a soli 200 metri dal luogo in cui ieri mattina un elicottero si è schiantato sopra un asilo. “Erano le 8.20 ieri mattina quando abbiamo sentito un rumore forte come se un aereo fosse precipitato”, racconta il parroco che fa parte della Congregazione di San Paolo Primo Eremita. “Chi stava al secondo piano dell’edificio parrocchiale ha sentito come un’onda e i mobili hanno tremato. Ci siamo immediatamente recati sul posto ed abbiamo capito che era caduto un elicottero e che purtroppo era precipitato sopra un asilo. I bambini hanno iniziato a scappare in preda al panico. La polizia si è avvicinata a noi, ci ha mostrato la foto di un bambino, che in quel momento non era stato ritrovato, e ci siamo uniti anche noi alla ricerca”. Per fortuna il bimbo è stato ritrovato.

Il parroco racconta di non aver sentito esplosioni o colpi d’arma da fuoco prima della caduta. “Era molto buio”, aggiunge. “Aspettiamo ora le indagini delle autorità competenti per capire cosa è accaduto esattamente e cosa ha causato l’incidente. Dentro al velivolo c’era tutto il direttivo del Ministero degli Interni”. Nell’incidente infatti hanno perso la vita il ministro Denys Monastyrskyi, il suo primo vice, Yevgeny Yenin, e il segretario di stato del ministero degli affari interni, Yuriy Lubkovich. In totale, 14 persone sono morte, incluso un bambino. 25 invece le persone ferite, tra cui 11 bambini. Le operazioni di soccorso sono durate quasi nove ore e centinaia di persone sono state impegnate nello spegnimento dell’incendio. Il parroco racconta di aver trovato sul posto forze di polizia e di soccorso. “I genitori erano tutti lì alla ricerca dei propri figli”, aggiunge. Saranno le indagini a dire cosa è successo ma a Brovery, la gente ha ben chiara una cosa: “siamo in guerra e quanto accaduto è comunque una conseguenza della guerra”, dice padre Laba.

In preghiera per le vittime e i feriti. Intanto, già nella messa di questa mattina, nella parrocchia della Vergine Maria del Perpetuo Soccorso, i fedeli cattolici del quartiere si sono dati appuntamento per pregare per le vittime, i feriti e tutte le famiglie colpite da questo incidente. Il sindaco di Brovary, Ihor Sapozhko, ha proclamato tre giorni di lutto cittadino (dal 19 al 21 gennaio). “Non ci sono parole per descrivere il dolore di questa perdita”, scrive il sindaco su twitter.

Cordoglio e choc sono stati espressi anche da tutti i leader delle chiese cristiane in Ucraina. “Come tutti i cittadini del nostro Paese, sono rimasto scosso dalla tragica notizia dell’incidente in elicottero a Brovary”, ha scritto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina. A pochi metri dal luogo della tragedia c’è anche una loro parrocchia e “i sacerdoti avevano appena iniziato il servizio divino in occasione della vigilia dell’Epifania quando il rombo di un velivolo in caduta libera è passato sopra le loro teste”. “Prego per il riposo di tutti i morti”, scrive Shevchuk. “Accompagno nella preghiera i loro parenti e amici. Chiedo la guarigione di tutti i feriti. Voglio essere vicino a tutte quelle mamme e quei papà che, nella triste mattina del 18 gennaio, sono corsi disperatamente sul luogo della tragedia, alla ricerca dei propri figli”. Si stringe al lutto anche il metropolita Epifanio, capo della Chiesa ortodossa autocefala dell’Ucraina. “Ho conosciuto personalmente D. Monastyrskyi e Ye. Yenin. Una grave perdita!”, scrive il metropolita su Twitter. Mentre in un comunicato, il metropolita Onufriy, primate della Chiesa ortodossa ucraina (legata al Patriarcato di Mosca), nell’esprimere le sue condoglianze, scrive: “E’ difficile esprimere il dolore che abbiamo provato dopo aver appreso quello che è successo”. “Possa il Signore misericordioso prendere i morti tra le sue braccia paterne, guarire le ferite dei feriti, confortare i cuori degli addolorati e concedere a tutti noi la forza d’animo per sopportare con dignità questa difficile prova”.

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