Quando una frattura diventa gioia

Attraverso una dolorosa frattura affettiva e la vita condivisa, un giovane di Roma ha scoperto la vera gioia della comunione e il desiderio di donarsi completamente a Dio, sperimentando la Pasqua come rinascita

(Foto Koinoikia)

Alla vita di un giovane di Roma sud di 22 anni, nato in una famiglia benestante, laureato con lode in ingegneria, con il desiderio di lavorare per migliorare il bene comune e con una relazione affettiva stabile da quattro anni, sembrerebbe non mancare niente. Un destino, o per meglio dire un fato, abbastanza prevedibile che riserverebbe una felicità basata su successi e sforzi per raggiungere comfort, conferme e potere sempre crescenti. Ma dov’è la vera gioia? Dov’è l’amore?

Per grazia di Dio, la nostra vita non dipende solo da noi e dai nostri sforzi, e per quanto possiamo provare a voler controllare la nostra realtà, le nostre relazioni e i nostri progetti, questo tentativo risulterà alla fine insufficiente e illusorio. La vita a volte può dire dei “no” a cui non possiamo ribellarci, ma solo accoglierli e viverli con il Signore, permettendogli di farci fare Pasqua con Lui.

Di fronte a quello che è stato il primo grande “no” nella mia vita, in cui ho visto il mio sogno affettivo e progetto di vita infrangersi, ho trovato nell’esperienza di vita condivisa a Koinoikia con altri giovani del percorso di Signa Veritatis il contesto in cui il Signore mi ha salvato dalla “morte” affettiva e motivazionale che stavo vivendo, aprendomi alla speranza di una vita nuova con Lui, in cui la vera gioia e l’amore mi sarebbero arrivati come dono.

Quella di sei anni fa fu per me la prima Pasqua personalmente vissuta, in cui il Signore, tramite la vita di comunione condivisa a Koinoikia, mi ha salvato dalla morte interiore che stavo affrontando. Assaporando questo amore ricevuto e sentendo il desiderio di approfondire la relazione con Cristo, decisi di andare a vivere a Casa Omega, la casa di Koinoikia nella canonica della parrocchia San Francesco alla Garbatella.

I quattro anni di vita in canonica vissuta insieme ad altri giovani in discernimento e ai sacerdoti della parrocchia mi hanno fatto scoprire sempre di più figlio amato, vivendo una vita di comunione in cui, donandomi nelle relazioni e nel servizio, ho continuato a ricevere sempre più amore. I quattro anni vissuti a Casa Omega, di Pasqua in Pasqua, hanno fatto nascere in me il desiderio di rispondere a questo Amore ricevuto con l’amore, mettendomi a disposizione. In particolare, ho sperimentato come la vita del prete può essere vissuta in questa donazione particolare: offrendo la propria vita per generare con il Signore nuova vita di comunione tra i fratelli. Il desiderio di poter amare in questo modo è maturato in me durante gli anni di Koinoikia vissuti a Casa Omega.

Il fondamento della nostra speranza, il desiderio di bellezza e di vera gioia che ognuno porta nel proprio cuore, il Signore lo prende davvero sul serio. Spesso infatti decide di aspettarci nelle strettoie in cui la vita sembra dirci un “no” che sa di morte, per incontrarci e farci compiere con Lui il passaggio (Pasqua), rinnovando il Suo “sì”. Proprio lì vuole donarci una vita nuova di comunione e di amore, che corrisponde al desiderio più autentico a cui da sempre anela il nostro cuore.

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