Sinodo. Card Gracias: “Fare di tutta la Chiesa una famiglia”

"Nessuno è fuori della Chiesa, tutti i battezzati, tutti quelli che vogliono entrare nella Chiesa, sono invitati come discepoli di Cristo, abbracciando il Vangelo, come Gesù ci ha chiamato a fare". Parla il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay

(Foto Mauro Monti)

Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e uno dei nove membri del Consiglio dei cardinali che aiuta Papa Francesco nel governo della Chiesa universale, ha presieduto ieri la messa nella parrocchia di Roma della quale è titolare: San Paolo della Croce a Corviale. È stata l’occasione di festeggiare insieme alla comunità il Santo patrono di questa parrocchia di periferia nel giorno della memoria liturgica di San Giovanni Paolo II (che qui è stato nel 1992), e anche Giornata missionaria mondiale, in una parrocchia che nel corso della sua storia ha visto avvicendarsi nel loro servizio molti missionari che poi hanno proseguito il loro cammino in tutto il mondo.

Eminenza, cosa emerge da questa sessione del Sinodo?
Alla fine della settimana rilasceremo una lettera per il popolo di Dio dalla quale emergeranno speranza e incoraggiamento per tutta la gente e la gioia di essere discepoli di Cristo.

C’è stata qualche tematica che più delle altre è emersa dalle discussioni?
La sinodalità, la visione di Papa Francesco di fare di tutta la Chiesa una famiglia nella quale tutti partecipano e della quale tutti fanno parte; come dice il Santo Padre,

nessuno è fuori della Chiesa, tutti i battezzati, tutti quelli che vogliono entrare nella Chiesa, sono invitati come discepoli di Cristo, abbracciando il Vangelo, come Gesù ci ha chiamato a fare.

Un altro tema che purtroppo ha segnato questi giorni è la guerra in Terra Santa, che segue quella che da quasi due anni causa morte e distruzione in Ucraina. Cosa può fare la Chiesa?
Stiamo pregando e il Papa sta facendo molti passi per la pace e questo serve, ad esempio, per tutti i credenti:

compito della Chiesa è lavorare per la pace.

C’è la paura che aumenti la sofferenza per i popoli coinvolti e per questo il Papa ha pregato molto e noi andiamo avanti con la speranza che ci viene da Cristo risorto.

Il Papa insiste sulla difesa del creato, alla quale ha dedicato una Enciclica e l’ultima esortazione apostolica Laudate Deum. Qual è la situazione in India, ormai diventato lo Stato più popoloso del mondo?
Il fenomeno dei cambiamenti climatici in India non ha causato finora grandi movimenti migratori interni, ma la Chiesa è in prima linea nella difesa del creato, come anche il governo, e stiamo lavorando molto a livello culturale affinché la cura del creato diventi priorità per tutti.

Com’è il rapporto con la sua parrocchia di Roma?
Il mio rapporto con la parrocchia di San Paolo della Croce è bellissimo, la gente è molto gentile e accogliente, così come il parroco don Roberto. Ogni volta è una gioia venire qui, incontrare la comunità e pregare insieme.

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