Il Perdono Celestiniano nell’arcidiocesi di Chieti-Vasto

Lo scorso 29 agosto, presso l’Eremo/Abbazia di Santo Spirito a Maiella, situato nel comune di Roccamorice (Pe), in comunione con il Santo Padre Francesco, l’arcidiocesi di Chieti-Vasto ha celebrato l’antico rito dell’Indulgenza Plenaria. A presiedere la cerimonia il Parroco di Roccamorice don Gianmarco Medoro e il priore del Santuario Benedettino di Casalbordino della Madonna dei Miracoli, padre Paolo Lemme

(Foto arcidiocesi Chieti-Vasto)

“Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi a rendere grazie al Signore.
È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti” (Sal 118, 19-20).

Spuntava l’alba del 29 agosto del 1248 quando, nel silenzio e nella meditazione, Pietro del Morrone, nel suo eremo di Santo Spirito a Maiella, avvertì un tintinnio di sacri bronzi e vide palesarsi una numerosa legione di angeli e beati che consacrarono la Chiesa, da lui costruita, allo Spirito Santo. L’evangelista Giovanni, nella visione di Pietro del Morrone, assunte le vesti sacerdotali, celebrò la Santa Messa affiancato da due beati e nello stesso tempo lo Spirito Santo discese su tutti i presenti. Successivamente tre Cherubini con voci di tromba gridarono che quello appena avvenuto era per volere dell’Eterno e che da quel momento quel Tempio era stato da Dio consacrato. Infine, un altro drappello di angeli compì un rito come di indulgenza plenaria, cantando le seguenti parole: “Ecclesia haec Sancto Spiritui consecrata, aegris medicina est ac lumen caesis: Christi fidelibus contritis, peractis poenitentiis, remittit peccata omnia”. In seguito a questi eventi l’Eremo di Santo Spirito a Maiella divenne la casa madre dell’Ordine fondato da Pietro del Morrone, ed anche il luogo più importante della sua vicenda eremitica.

Lo scorso 29 agosto, presso l’Eremo/Abbazia di Santo Spirito a Maiella, situato nel comune di Roccamorice (Pe), in comunione con il Santo Padre Francesco, l’arcidiocesi di Chieti-Vasto ha celebrato l’antico rito dell’Indulgenza Plenaria. A presiedere la cerimonia il Parroco di Roccamorice don Gianmarco Medoro e il priore del Santuario Benedettino di Casalbordino della Madonna dei Miracoli, padre Paolo Lemme.

Questo privilegio, inaugurato nel 1294 da Papa Celestino V con la Bolla “Inter sanctorum solemnia” (Bolla della Perdonanza) nella Basilica di Collemaggio in L’Aquila, è stato poi esteso dallo stesso Celestino V a diversi monasteri del suo ordine, tra i quali Santo Spirito a Maiella, culla dell’Ordine dei Celestini fondato proprio da Pietro del Morrone in questo luogo. Tale indulgenza è usufruibile ogni anno dal 29 agosto alla prima domenica di ottobre, festa della Madonna del Rosario
Questa antica tradizione è stata poi perpetuata nel tempo non solo all’Aquila ma anche a Santo Spirito a Maiella, come ci testimonia l’Abate Pacichelli nel 1645: “Nel giorno della decollazione di San Giovanni Battista vi concorrono i popoli del Reame e dello Stato Pontificio con limosine ad acquistare il perdono concesso dal Santo Celestino, siccome all’Aquila”.

Nel 1742 papa Benedetto XIV confermando vecchi privilegi concedeva di nuovo l’indulgenza plenaria. Questa concessione favoriva ulteriormente il pellegrinaggio verso l’abbazia: consuetudine sempre rimasta anche dopo il 1807 quando, con la soppressione dell’ordine dei Celestini, l’edificio fu abbandonato.

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