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Papa all’udienza: “Maria è stata ed è presente nei giorni di pandemia”

Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alla preghiera in comunione con Maria, madre e prima discepola, colei che indica il Figlio ed è presente anche nei giorni di pandemia, vicino a chi muore in isolamento. "Cristo è l'unico Mediatore, non ci sono corredentori". I titoli di Maria sono espressioni d'amore, come quelle di un figlio verso la mamma: "a volte esagerate, ma l'amore sempre ci fa fare cose esagerate"

(Foto Vatican Media/SIR)

“Maria è stata ed è presente nei giorni di pandemia, vicino alle persone che purtroppo hanno concluso il loro cammino terreno in una condizione di isolamento, senza il conforto della vicinanza dei loro cari”. A garantirlo è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata alla preghiera in comunione con Maria.

“Maria è sempre presente al capezzale dei suoi figli che partono da questo mondo”,

ha ricordato Francesco sulla scorta della preghiera mariana per eccellenza: “Se qualcuno si ritrova solo e abbandonato, ella è madre, è lì vicino, come era accanto al suo Figlio quando tutti l’avevano abbandonato”.

“Maria è sempre lì, accanto a noi, con la sua tenerezza materna”,

ha ripetuto il Papa: “Le preghiere rivolte a lei non sono vane. Donna del ‘sì’, che ha accolto con prontezza l’invito dell’Angelo, risponde pure alle nostre suppliche, ascolta le nostre voci, anche quelle che rimangono chiuse nel cuore, che non hanno la forza di uscire ma che Dio conosce meglio di noi stessi. Le ascolta come madre. Come e più di ogni buona madre, Maria ci difende nei pericoli, si preoccupa per noi, anche quando noi siamo presi dalle nostre cose e perdiamo il senso del cammino, e mettiamo in pericolo non solo la nostra salute ma la nostra salvezza. Maria è lì, a pregare per noi, a pregare per chi non prega. Perché lei è la nostra Madre”.

Maria “occupa nella vita e, quindi, anche nella preghiera del cristiano un posto privilegiato, perché è la madre di Gesù, la prima discepola”,

ha esordito Francesco, sgombrando subito il campo da possibili equivoci:

”Cristo è il Mediatore, il ponte che attraversiamo per rivolgerci al Padre: è l’unico redentore, non ci sono corredentori con Cristo.

Dall’unica mediazione di Cristo prendono senso e valore gli altri riferimenti che il cristiano trova per la sua preghiera e la sua devozione, primo tra tutti quello alla Vergine Maria, la madre di Gesù”. Come insegnano le Chiese d’Oriente, Maria è l’Odigitria, colei che indica la via, cioè il Figlio Gesù Cristo: ‘indica la via, cioè il Figlio Gesù Cristo”, ha fatto notare il Papa, che poi, a braccio, ha citato “quel bel dipinto antico dell’Odigitria nella cattedrale di Bari: semplice, la Madonna che mostra Gesù nudo. Cristo è nato da Maria ed è il mediatore, e lei segnala il mediatore, lei è l’Odigitria”. “Nell’iconografia cristiana la sua presenza è ovunque, volte anche in grande risalto, ma sempre in relazione al Figlio e in funzione di lui”, ha osservato Francesco: “Le sue mani, i suoi occhi, il suo atteggiamento sono un ‘catechismo’ vivente e sempre segnalano il cardine, sempre segnalano il centro: Gesù. Maria è totalmente rivolta a lui, a tal punto che possiamo dire che

è più discepola di madre.

Quella segnalazione alle nozze di Cana: ‘Fate quello che lui vi dirà’. Sempre segnala Cristo, è la prima discepola”. “Questo è il ruolo che Maria ha occupato per tutta la sua vita terrena e che conserva per sempre: essere l’umile ancella del Signore, niente di più”, la sintesi del Papa: “A un certo punto, nei Vangeli, ella sembra quasi scomparire; ma ritorna nei momenti cruciali, come a Cana, quando il Figlio, grazie al suo intervento premuroso, fece il primo ‘segno’, e poi sul Golgota, ai piedi della croce”.

Gesù “ha esteso la maternità di Maria a tutta la Chiesa quando le ha affidato il discepolo amato, poco prima di morire in croce. Da quel momento, noi siamo collocati tutti sotto il suo manto, come si vede in certi affreschi o quadri medievali”. “È vero che la pietà cristiana sempre gli dà dei titoli belli, come un figlio alla mamma: quante cose belle dice il figlio alla mamma!”, ha proseguito Francesco a braccio: “Ma stiamo attenti:

le cose belle che si dicono a Maria nulla tolgono dell’unicità redentrice di Cristo: lui è l’unico redentore. Sono espressioni di amore, come un figlio alla mamma, a volte esagerate. Ma l’amore sempre ci fa fare cose esagerate”.

Come avviene nel Padre Nostro, anche nell’Ave Maria dopo la lode aggiungiamo la supplica: “chiediamo alla Madre di pregare per noi peccatori, perché interceda con la sua tenerezza, ‘adesso e nell’ora della nostra morte’. Adesso, nelle concrete situazioni della vita, e nel momento finale, perché ci accompagni come madre, come prima discepola, nel passaggio alla vita eterna”.

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