Giubileo 2025: mons. Checchinato (Cosenza), “non possiamo archiviare l’Anno Santo se non ci facciamo carico dei poveri nostro territorio”

“Non possiamo archiviare l’Anno Santo se non ci facciamo carico degli emarginati, dei poveri, degli scartati del nostro territorio”. A dirlo, ieri, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giovanni Checchinato, concludendo, in cattedrale, l’anno giubilare diocesano. “Ora che il Giubileo si avvia al suo compimento, come ci ha ricordato Papa Leone XIV, il Natale è occasione di gratitudine e di missione”, ha detto il presule sottolineando che “il Natale è la festa della fede, della carità e della speranza. Senza temere la notte possiamo andare incontro all’alba di un giorno nuovo”. In occasione della chiusura diocesana dell’Anno Santo 2025 l’artista Franco Paletta ha consegnato alla diocesi bruzia una sua opera di arte moderna che rappresenta “la Speranza”. Il manufatto artistico è stato collocato accanto all’altare durante la celebrazione e sarà successivamente custodita insieme alle opere di arte moderna del Museo diocesano. L’opera rappresenta “una fiamma di colore verde, che svirgola verso il cielo; essa vuole richiamare costantemente alla speranza dell’uomo che è invitato a guardare sempre verso l’Alto”, spiega il direttore del settimanale diocesano don Enzo Gabrieli. “La speranza – ha detto l’autore – rappresenta l’aspirazione umana di elevarsi verso l’Infinito, di non essere legata alle forze gravitazionali, ma di essere libera di volare in un mondo di luce e di verità” e, richiamando gli aspetti trascendenti dell’animo umano, ha aggiunto: “Sono convinto che l’uomo risorgerà, sono convinto che l’umanità saprà andare oltre la dittatura del denaro e delle cose materiali. Presto nascerà all’epoca dello Spirito in cui saranno più importanti la cultura, la bellezza dell’arte”.

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