“Il Giubileo si chiude, ma il nostro impegno di portatori di speranza continua”, ha detto domenica 28 dicembre, nella cattedrale San Giuseppe di Bucarest, mons. Giampiero Gloder, nunzio apostolico in Romania. Nell’arcidiocesi di Bucarest e nelle altre diocesi ed eparchie della Chiesa in Romania i vescovi hanno chiuso ieri l’Anno Santo con messe solenni, alle quali hanno partecipato numerosi sacerdoti e fedeli. I presuli hanno ricordato le celebrazioni che hanno segnato il cammino delle loro diocesi ed eparchie durante il Giubileo della speranza e hanno ringraziato chi ha organizzato i pellegrinaggi, come anche i sacerdoti per la loro disponibilità. Il vescovo di Timisoara, mons. Iosif Pal, ha ricordato il pellegrinaggio a Roma, con la sua diocesi, per il Giubileo delle equipe sinodali e ha incoraggiato i fedeli a trasmettere intorno a loro la speranza di Dio. “Il mondo ha bisogno di speranza. Le guerre, i conflitti, l’ingiustizia hanno continuato anche quest’anno, però qualcosa è cambiato: abbiamo imparato a rispondere con amore fraterno al male che c’è intorno a noi”, ha spiegato il vescovo. Nella cattedrale greco-cattolica di Blaj, mons. Cristian Crisan ha sottolineato che i pellegrinaggi fatti durante l’Anno Santo sono stati segno di conversione. “Chiediamo al Signore – ha detto – che questa conversione della nostra anima continui. Anche se le Porte sante delle basiliche romane si chiudono, il cuore di Dio rimane sempre aperto per tutti quelli che lo cercano”.