R. D. Congo: Save the Children, “migliaia di famiglie in fuga in Burundi senza cibo, riparo, istruzione”

Migliaia di famiglie in fuga dal conflitto nell’est della Repubblica Democratica del Congo arrivano in Burundi senza cibo, acqua e riparo, mentre bambini e bambine sono costretti ad abbandonare la scuola e rischiano gravi conseguenze per la salute. È l’allarme lanciato da Save the Children, che chiede alla comunità internazionale e ai donatori di aumentare urgentemente i finanziamenti per rispondere ai bisogni essenziali degli sfollati. Dal 6 dicembre oltre 84.000 persone provenienti dal Sud Kivu hanno attraversato il confine con il Burundi per sfuggire a combattimenti e bombardamenti, portando a più di 200.000 il numero complessivo di rifugiati e richiedenti asilo congolesi nel Paese. Molte famiglie hanno affrontato viaggi di tre o quattro giorni a piedi, dormendo all’aperto e attraversando fiumi in piena, arrivando esauste e disidratate nei centri di transito sovraffollati, che offrono solo un riparo temporaneo. Nei centri di transito si registra una grave carenza di cibo, acqua potabile, servizi igienici, alloggi e assistenza sanitaria, con un aumento del rischio di epidemie di malattie potenzialmente letali, come il colera. Il 17 dicembre il governo del Burundi ha dichiarato lo stato di emergenza. I bambini e le bambine, inoltre, hanno interrotto bruscamente il percorso scolastico. Save the Children sottolinea che donne e bambini sono i più colpiti, arrivando profondamente traumatizzati. “I bambini in fuga dal conflitto nella RDC stanno pagando il prezzo più alto delle violenze”, afferma Geoffrey Kirenga, capo missione di Save the Children in Burundi. “Arrivano traumatizzati, affamati ed esausti. Senza fondi immediati rischiamo di non riuscire ad aiutarli. La comunità internazionale deve agire subito per proteggerli e assicurarsi che non vengano dimenticati”. Save the Children, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, sta fornendo supporto alle famiglie distribuendo articoli per l’igiene e la cura personale, indumenti e kit per l’igiene femminile. Tuttavia, i bisogni superano di gran lunga le risorse disponibili. Il governo del Burundi, con l’Onu e i partner, ha lanciato un appello per oltre 33 milioni di dollari destinati ad assistere 90.000 nuovi arrivati negli ultimi quattro mesi, ma finora è stato raccolto solo il 10% dei fondi necessari.

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