Giubileo 2025: mons. Muser (Bolzano), “la speranza è il mandato che l’Anno Santo affida al futuro”

Con il suono simultaneo di tutte le campane della diocesi e la celebrazione solenne nel duomo, la Chiesa altoatesina ha concluso ieri l’Anno Santo 2025, vissuto all’insegna del motto “Pellegrini di speranza”. Un Giubileo che, come è stato sottolineato, non si chiude in una semplice memoria, ma consegna un mandato preciso: tradurre nella vita ecclesiale e nella società gli impulsi di speranza maturati lungo il cammino giubilare.
Al centro dell’omelia, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha richiamato con forza il bisogno di speranza in un tempo segnato da crisi e conflitti: “Celebriamo la nascita di un bambino che è il segno della speranza per eccellenza. Oggi più che mai – ha affermato – il mondo ha bisogno di persone e di segni di speranza”. Un interrogativo personale ha attraversato le sue parole: “Io sono una persona di speranza?”, domanda che il presule ha rilanciato a tutta la comunità come criterio di discernimento per il futuro.
La celebrazione è stata scandita da gesti simbolici che hanno espresso il carattere comunitario del Giubileo: i rappresentanti delle chiese giubilari di Bressanone, Bolzano, Pietralba, Oies, Lana e Sabiona hanno portato in processione i segni delle rispettive comunità, deposti sotto la croce giubilare, a indicare un unico cammino spirituale condiviso dall’intera diocesi. Particolarmente significative anche le tre testimonianze sull’Anno Santo, offerte da un giovane partecipante al Giubileo dei giovani, dalla direttrice della Caritas diocesana e da un chierichetto coinvolto nel pellegrinaggio a Roma.
Nella processione dei doni, pane e vino sono stati accompagnati da simboli carichi di significato: una pietra, un bastone da pellegrino, la statua “Luce” e un’offerta per il progetto Caritas “Casa della speranza”, segno concreto di impegno solidale. Con la benedizione finale, mons. Muser ha invitato tutti a portare nella quotidianità quanto vissuto nel Giubileo, diventando nella Chiesa e nella società testimoni credibili di speranza.

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