Giubileo 2025: mons. Giulietti (Lucca), “continuiamo ad essere piccole stelle che guidano alla speranza”

“Il Giubileo termina ma non finisce niente, anzi, tutto continua. Cerchiamo di continuare ad essere piccole stelle capaci di guidare, nel buio del mondo, all’incontro con il Signore, donatore della vera speranza”. È questa l’esortazione espressa ieri pomeriggio dall’arcivescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, al termine dell’omelia pronunciata nella messa che ha presieduta nella cattedrale di San Martino a conclusione del Giubileo in diocesi.
Dopo aver ricordato alcuni eventi diocesani di questo Anno Santo, la morte di Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone XIV, il presule ha poi inviato i fedeli a un attimo di silenzio perché ognuno ricordasse intimamente un momento importante vissuto in questo anno: “Capace di rinfrancare i nostri passi”. Riprendendo l’omelia ha domandato: “Ora che si chiude l’evento, come si fa?”. La risposta è giunta prendendo a riferimento a due figure: san Giuseppe, presente nel Vangelo del giorno, e mons. Enrico Bartoletti, che la Chiesa di Lucca per la prima volta ha celebrato a livello diocesano come venerabile. San Giuseppe “mette insieme due caratteristiche – ha osservato mons. Giulietti – apparentemente poco conciliabili: innanzi tutto è un sognatore. Le decisioni più importanti le prende ascoltando i propri sogni. Ma è anche un uomo d’azione, non si perde in chiacchiere, non c’è nessuna parola di san Giuseppe nel Vangelo. Potremmo definirlo un sognatore pragmatico”. Riguardo a mons. Bartoletti, l’arcivescovo ha ricordato che “nel decreto di venerabilità si evidenzia la sua dedizione per la riforma della Chiesa. Una riforma scaturita del Concilio, una riforma portata avanti da lui con i laici, i seminaristi e i preti qui a Lucca e poi nella Chiesa italiana attraverso il suo compito di segretario generale della Cei. Uomo della riforma. Avrebbe potuto non farlo. Per la situazione particolare vissuta a Lucca, per le resistenze incontrate. Eppure a questo cammino di riforma Bartoletti ha consacrato le sue migliori energie, intellettuali e spirituali. Questo cosa ci dice? Che se vogliamo camminare nella speranza dobbiamo anche noi spendere le nostre energie nella riforma”. Infine, pensando anche a san Giuseppe, mons. Giulietti ha invitato a “non darsi per vinti, a non vivere di rassegnazione e rinuncia, d’immobilismo. Ma a vivere investendo nel futuro e guardando in avanti, per processi che si compiranno secondo la volontà di Dio. Solo così possiamo essere piccole stelle capaci di guidare alla speranza”.

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