Un bambino britannico su tre, durante questo Natale, rischia di rimanere senza cibo e, per queste famiglie, la preoccupazione più grande è la sopravvivenza, non i regali, e i genitori sono costretti a rinunciare a nutrirsi per dar da mangiare ai figli. A rivelarlo, in un rapporto intitolato “Beyond belief”, “Da non crederci”, è “Christians against poverty”, “Cristiani contro la povertà”, un’organizzazione ecumenica cristiana che lavora per combattere la povertà e che, dal 2010, ha aiutato oltre 33.000 britannici a uscire da una situazione debitoria. Nello stesso rapporto viene anche documentato l’importante ruolo che chiese e organizzazioni cristiane britanniche stanno svolgendo per aiutare i più poveri. Durante gli ultimi cinque anni, infatti, circa 12,5 milioni di adulti britannici, il 23% di tutta la popolazione, hanno dichiarato di aver ricevuto aiuto da una chiesa locale o da un’organizzazione cristiana. Per circa 35 milioni di cittadini del Regno Unito, il 65% della popolazione, le chiese e le organizzazioni cristiane giocheranno un ruolo importante nel garantire sostegno a famiglie e individui che fanno fatica durante il prossimo anno. Circa la metà dei giovani-adulti tra i 18 e i 34 anni, il 49%, hanno confermato che loro, un famigliare o un amico sono stati aiutati da una chiesa locale o da un’organizzazione cristiana negli ultimi cinque anni. “Cristiani contro la povertà” ha anche lanciato un appello per raccogliere 300.000 sterline, oltre 342.000 euro, per aiutare durante questo Natale le famiglie britanniche che si trovano in debito.