“Noi Vescovi dell’Honduras siamo riuniti nel nostro tradizionale convegno natalizio, dove siamo sorpresi da notizie che ci preoccupano e ci rattristano. Dopo una giornata elettorale in cui i cittadini hanno espresso pacificamente la loro volontà, non resta che ascoltare la voce del popolo sovrano e rispettarla”. Lo scrive la Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh), mentre nel Paese si susseguono polemiche e manifestazioni, a causa del prolungamento dello scrutinio delle elezioni presidenziali e generali. Di fatto, a due settimane e mezzo dalle elezioni, non è ancora stato proclamato il vincitore. Secondo il 99,80% dei seggi scrutinati, il vincitore è Nasry ‘Tito’ Asfura, del Partito Nazionale, apertamente sostenuto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con 1.305.033 voti (40,54%), seguito da Salvador Nasralla, del Partito Liberale, di centrodestra, con 1.261.849 preferenze (39,19%). Al terzo posto, nettamente staccata, la candidata di Libre, il partito di sinistra finora al Governo, Rixi Moncada, che non riconosce i risultati delle presidenziali e ha fatto riferimento a presunti “brogli”. La Polizia ha sgomberato nella notte di lunedì, a Tegucigalpa, con l’uso di idranti, un folto gruppo di militanti di Libre, che protestavano per la mancata chiarezza in seguito alle elezioni. “Ribadiamo quanto già espresso nei nostri precedenti messaggi, invitando alla pace, al dialogo e al rispetto delle istituzioni e delle loro leggi, nel quadro della nostra Costituzione”, la conclusione del messaggio dei vescovi.