Gli operatori di pace “non soltanto essi sanno ricominciare, ma lo fanno innanzitutto attraverso l’ardua via della riconciliazione”. Lo ha spiegato il Papa, nel suo primo discorso in Libano, pronunciato in inglese e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Vi sono ferite personali e collettive che chiedono lunghi anni, a volte intere generazioni per potersi rimarginare”, ha proseguito Leone XIV: “Se non vengono curate, se non si lavora, ad esempio, a una guarigione della memoria, a un avvicinamento tra chi ha subito torti e ingiustizie, difficilmente si va verso la pace. Si resta fermi, prigionieri ognuno del suo dolore e delle sue ragioni”. Per il Papa, “verità e riconciliazione crescono sempre insieme: sia in una famiglia, sia tra le diverse comunità e le varie anime di un Paese, sia tra le nazioni”, e “non c’è riconciliazione duratura senza un traguardo comune, senza un’apertura verso un futuro, nel quale il bene prevalga sul male subito o inflitto nel passato o nel presente”. “Una cultura della riconciliazione, perciò, non nasce solo dal basso, dalla disponibilità e dal coraggio di alcuni, ma ha bisogno di autorità e istituzioni che riconoscano il bene comune superiore a quello di parte”, l’appello del Pontefice: “Il bene comune è più della somma di tanti interessi: avvicina il più possibile gli obiettivi di ciascuno e li muove in una direzione in cui tutti avranno di più che andando avanti da soli”. “La pace è molto più di un equilibrio, sempre precario, tra chi vive separato sotto lo stesso tetto“ il monito del Papa: “La pace è saper abitare insieme, in comunione, da persone riconciliate. Una riconciliazione che oltre a farci convivere, ci insegnerà a lavorare insieme, fianco a fianco per un futuro condiviso. E allora, la pace diventa quell’abbondanza che ci sorprende quando il nostro orizzonte si allarga oltre ogni recinto e barriera”. “A volte si pensa che, prima di compiere qualsiasi passo, occorra chiarire tutto, risolvere tutto, invece è il confronto reciproco, anche nelle incomprensioni, la strada che porta verso la riconciliazione”, l’indicazione di rotta di Leone: “La verità più grande di tutte è che ci troviamo insieme inseriti in un disegno che Dio ha predisposto perché tutti possiamo raggiungere una pienezza di vita nella relazione tra di noi e con lui”.