Educazione: Pollo (antropologo), “non è adattamento passivo al mondo ma aiuto ai giovani a scoprire la propria vocazione e umanità”

“Oggi viviamo una crisi dell’educazione perché la si è confusa con l’istruzione, anzi la si è ridotta a mera istruzione. Quest’ultima, invece, è solo una parte dell’educazione. Educare, infatti non è solo istruire: è aiutare la persona a costruire il proprio umano e a prendersi cura di sé, degli altri e del mondo”. Lo afferma in questa intervista al Sir l’antropologo dell’educazione Mario Pollo che abbiamo incontrato in vista del Giubileo del mondo educativo (27 ottobre – 1° novembre). Per Pollo l’educazione “non è solo trasmissione di contenuti ma un processo che coinvolge il senso, i simboli, la cultura. L’educazione riguarda l’interiorità della persona, non consiste semplicemente in un adattamento passivo al mondo o in una sorta di acquisizione di abilità per essere performanti, soddisfare i propri bisogni e il proprio io, raggiungere il successo nella vita. Deve partire dalla cura del profondo, aiutando i giovani a scoprire ciò che li rende unici e irripetibili, la loro vocazione, il motivo per cui sono al mondo, il contributo che possono offrire alla società, deve insomma aiutarli a sviluppare e far fiorire la propria umanità”. Educazione, prosegue l’antropologo, è anche “far scoprire il miracolo della vita, l’amore per essa, la responsabilità verso tutto ciò che vive intorno a te. L’educazione apre al mistero dell’esistenza, al valore di ogni cosa, interna ed esterna. È un atto di tutela dell’umanità”.

 

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