Settimana liturgica nazionale: mons. Claudio Maniago, “il culto cristiano è vita offerta a Dio”

(Foto Doriano Vincenzo De Luca)

Mons. Claudio Maniago, presidente del Centro di azione liturgica (Cal) e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ha aperto la terza giornata della 75ª Settimana liturgica nazionale, in corso a Napoli e che si concluderà domani. Questa mattina ha presieduto la celebrazione delle lodi, proponendo nell’omelia una riflessione sul pensiero paolino riguardo al culto cristiano.
Riprendendo la lettura breve proclamata, mons. Maniago ha ricordato che, per San Paolo, il culto non è un rito distante dalla vita, ma la trasformazione della realtà dell’uomo in Cristo: “Presentare i vostri corpi – ha sottolineato – significa offrire se stessi in tutta la concretezza dell’esistenza quotidiana. È un culto che non si limita a gesti esteriori, ma coinvolge la persona nella sua totalità”.
L’arcivescovo ha messo in luce come Paolo parli di un “sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”: vivente, perché non si tratta della morte di una vittima, ma di una vita donata; santo, perché la santità non riguarda più soltanto un popolo o un oggetto, ma la persona stessa del credente; gradito a Dio, perché frutto di comunione con Cristo.
Il culto spirituale, ha spiegato Maniago, non va inteso come un impegno moralistico affidato soltanto alle forze dell’uomo, ma come partecipazione alla vita di Cristo. “Nella comunione con Lui – ha affermato – diventiamo realmente offerta, sacrificio che piace a Dio, non per merito nostro, ma perché siamo stati assunti in Cristo stesso”.
Il presidente del Cal ha poi ricordato il legame tra la riflessione paolina e l’Eucaristia: “Nella celebrazione eucaristica – ha detto – non viviamo solo un rito simbolico, ma l’attualizzazione dell’unico sacrificio di Cristo. La comunità celebrante è chiamata a trasformarsi, a diventare ciò che celebra: popolo unito in Cristo, segno della speranza e della gloria di Dio nel mondo”.
Infine, richiamandosi al cammino della Settimana liturgica, mons. Maniago ha invitato a vivere questo dinamismo paolino anche nella vita ecclesiale di oggi: “Il culto autentico non è mai disincarnato, non è solo spiritualizzazione o moralizzazione. È vita concreta, relazione, storia quotidiana che, unita a Cristo, diventa dono gradito a Dio e segno di speranza per il mondo”.

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