“Mentre l’Ucraina affronta uno dei mesi più sanguinosi dall’inizio dell’invasione su larga scala, con attacchi missilistici e con droni che hanno causato centinaia di vittime tra i civili, i leader della società civile ucraina presenti alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Roma hanno lanciato un messaggio chiaro: la ricostruzione del Paese deve mettere al primo posto le persone”. E’ quanto scrive Caritas Internationalis in un comunicato rilanciando l’appello di Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina ai partner internazionali riuniti a Roma affinché riconoscano “il ruolo essenziale della società civile nell’aiutare le comunità non solo a sopravvivere ma anche a ricostruire”. “In Ucraina, la soddisfazione dei bisogni umanitari, la stabilizzazione e lo sviluppo devono avvenire allo stesso tempo”, ha affermato Tetiana Stawnychy di Caritas Ucraina, aggiungendo: “La società civile è stata in prima linea, aiutando le persone a superare i traumi e le crisi per ritrovare la loro dignità e forza. Nonostante le difficoltà, in alcuni luoghi la ripresa è già in atto. In altri, stiamo aiutando le persone a sopravvivere, ma anche a rimettersi in piedi“.
Padre Vyacheslav Grynevych di Caritas-Spes incalza: “La ripresa non riguarda solo i servizi. Riguarda le persone: vederle, ascoltarle e rispondere in modo integrato ai loro bisogni”. Secondo l’Alleanza delle organizzazioni della società civile ucraina e la Piattaforma delle ONG umanitarie in Ucraina, dall’inizio dell’invasione su larga scala, le ong hanno fornito oltre 5,4 miliardi di euro in aiuti e 93 milioni di servizi diversi, tra cui cibo, alloggio e sostegno psicosociale alle famiglie sfollate e ai bambini traumatizzati. “Nonostante le urgenti necessità umanitarie, le organizzazioni della società civile sono pronte a svolgere un ruolo cruciale nei piani di ricostruzione per il futuro dell’Ucraina”, si legge nel comunicato. Caritas Internationalis ricorda anche che secondo le Nazioni Unite, giugno 2025 è stato il mese più sanguinoso per i civili in Ucraina dal febbraio 2022, con 232 morti e 1.343 feriti. Quasi nessuna regione è stata risparmiata dall’intensificarsi degli attacchi missilistici, con droni e artiglieria in tutto il Paese, che hanno colpito anche le città lontane dal fronte.