Papa ad Ajaccio: card. Bustillo, “ristabilire una civiltà umana danneggiata mediante il dialogo e l’incontro, piuttosto che con la contrapposizione e il conflitto”

“Il Mediterraneo è ricco di tradizioni spirituali”. Lo ha dwtto il card. François-Xavier Bustillo, vescovo di Ajaccio, dando il benvenuto al Papa al Palazzo dei congressi e delle esposizioni, luogo per il primo discorso del primo papa che giunge in Corsica, dedicato alla religiosità popolare nel Mediterraneo. “Abbiamo voluto avviare uno scambio per conoscerci meglio”, ha spiegato Bustillo a proposito dei suoi viaggi in Spagna, Sicilia, Sardegna e Sud della Francia. “Tale scambio si auspica possa estendersi ad estendersi ad altre religioni, ad altre tradizioni e ad altre terre”, ha proseguito: “Attraverso questi legami che ci incoraggiate a vivere, possiamo ristabilire una civiltà umana danneggiata mediante il dialogo e l’incontro, piuttosto che con la contrapposizione e il conflitto. Potremo costruire una nuova umanità più serena e pacifica perché pacificata, capace di garantire legami fraterni liberi e fiduciosi”. “Non può immaginare l’entusiasmo che abbiamo vissuto nelle ultime settimane, grazie all’annuncio della sua presenza tra noi”, ha esordito il cardinale: “Questo convegno sulla pietà popolare nel Mediterraneo ci ha permesso di ampliare la nostra visione del sacro nell’arena pubblica. È una bella scoperta vedere come la pietà popolare permette di collocare la fede nella sfera pubblica senza creare tensioni sociali. Negli eventi pubblici che riguardano la nostra fede, vediamo un importante principio di libertà e di uguaglianza”. “Lungo la strada, tutti si trovano sullo stesso piano: quelli molto religiosi, quelli poco religiosi, i curiosi”, ha detto Bustillo: “Il fatto di camminare fisicamente in un determinato percorso (nel quartiere o in un villaggio) e di portare con sé una statua o un’immagine di un santo o della Vergine Maria sottolinea la visibilità della nostra fede. Il movimento dell’incarnazione favorisce l’aspetto visuale. Questa dimensione semplice ci aiuta a ricordare la semplicità nella nostra vita. Rispondiamo alla nostra vocazione spirituale con l’intelligenza, certo, ma anche con il cuore e con il corpo”. “Nel XXI secolo, la nostra società ha bisogno di riscoprire la semplicità e la libertà per andare avanti. Il nostro sistema sociale è diventato complesso e aspro”, ha concluso il cardinale: “Semplici pratiche di fede, senza strategie o tattiche, possono aiutarci a ritrovare una coesione sull’essenziale Il Mediterraneo è ricco di tradizioni spirituali”.

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