Pavia, serve un progetto condiviso per il futuro

Adesso speriamo che alle belle parole seguano, per una volta, anche i fatti. L’incontro svoltosi lunedì scorso in Università, potrebbe aver posto le basi per un futuro diverso di Pavia e della sua provincia. Come hanno sottolineato Enrico Letta e Giancarlo Giorgetti, i due grandi ospiti del convegno, mai come nell’attuale fase post-Covid (sperando davvero di uscire definitivamente dall’emergenza sanitaria) ci saranno le condizioni per pensare a un rilancio dell’Italia

Adesso speriamo che alle belle parole seguano, per una volta, anche i fatti. L’incontro svoltosi lunedì scorso in Università, potrebbe aver posto le basi per un futuro diverso di Pavia e della sua provincia. Come hanno sottolineato Enrico Letta e Giancarlo Giorgetti, i due grandi ospiti del convegno, mai come nell’attuale fase post-Covid (sperando davvero di uscire definitivamente dall’emergenza sanitaria) ci saranno le condizioni per pensare a un rilancio dell’Italia. Un discorso che vale, naturalmente, anche per il nostro territorio. Dall’Europa sono in arrivo risorse importanti (auguriamoci il prima possibile). Però si deve dimostrare di poterle spendere bene: e questo può avvenire solo attraverso la presentazione di progetti concreti. Giorgetti ha lanciato un’intelligente provocazione ai principali rappresentati delle istituzioni locali e del comparto produttivo: “il ‘sistema Pavia’, con la sua Università, è in grado di mettere sul piatto, entro il 1° gennaio 2021, un piano sul quale possano essere dirottati dai 50 ai 100 milioni di euro?”. Francesco Svelto, rettore del nostro Ateneo, non si è sottratto alla domanda: “Sapremo senz’altro farci trovare pronti: se non per il 1° gennaio, di sicuro per il 1° marzo 2021”. E’ un impegno da mantenere. Il prof. Svelto ha parlato di un parco dell’innovazione legato alle grandi eccellenze di Pavia (sanità e ricerca su tutte) e al mondo dell’impresa, in sinergia con quanto sta sorgendo attorno a Milano. Può essere un’idea vincente. Ma va condivisa da tutti. Per Pavia può rappresentare davvero l’ultima grande occasione.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

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