Papa a Santa Marta: “Preghiamo per i farmacisti che lavorano tanto per aiutare gli ammalati”

“In questi giorni mi hanno rimproverato perché ho dimenticato di ringraziare un gruppo di persone che anche lavora… Ho ringraziato i medici, infermieri, i volontari… ‘Ma lei si è dimenticato dei farmacisti’: anche loro lavorano tanto per aiutare gli ammalati ad uscire dalla malattia. Preghiamo anche per loro”. Con questo pensiero Papa Francesco ha introdotto, stamattina, la Messa trasmessa in diretta streaming da Santa Marta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. Nell’omelia, il Pontefice ha commentato il Vangelo odierno in cui Gesù risorto appare ai discepoli, che “erano così pieni di paura, sconvolti, credevano di vedere un fantasma”. Il Signore li rassicura: “Ma no, perché siete turbati? Perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mani, i piedi…”, “fa vedere” loro “le piaghe. Quel tesoro di Gesù che lo ha portato in Cielo per farlo vedere al Padre e intercedere per noi”. E poi, ha commentato il Santo Padre, “viene una frase che a me dà tanta consolazione e per questo, questo passo del Vangelo è uno dei miei preferiti: ‘Ma poiché per la gioia non credevano…’ ancora ed erano pieni di stupore, la gioia” impediva loro “di credere”: “I momenti di grande gioia. Erano strapieni di gioia ma paralizzati per la gioia”. Dunque, “riempire di gioia, essere pieno di gioia”. È, ha sottolineato Francesco, “l’esperienza della consolazione più alta, quando il Signore ci fa capire che questa è un’altra cosa dall’essere allegro, positivo, luminoso… No, è un’altra cosa. Essere gioioso ma pieno di gioia, una gioia traboccante che ci prende davvero”.

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