Cina. Chiaretto Yan (Shanghai): “La visita del Papa avrebbe un grande impatto sul cammino della pace”

Chiaretto Yan, focolarino di Shanghai e docente a Macao e Pechino, racconta il suo desiderio di vedere il Papa in Cina. Una sua visita, spiega, avrebbe un impatto decisivo sul cammino della pace e sul dialogo tra culture. Nel suo libro “Il mio sogno cinese”, invita ad aprire le porte all’incontro e alla fraternità universale.

Chiaretto Yan, focolarino cinese di Shanghai (Foto Yan)

“Spalancare le porte al dialogo e alla cultura dell’incontro di cui ha spesso parlato Papa Francesco, per scongiurare pericolosi conflitti che metterebbero a rischio la pace e la fraternità nel mondo”. E’ questo l’intento che ha spinto Chiaretto Yan, focolarino cinese di Shanghai, visiting professor presso la University Saint Josef di Macao e il Seminario nazionale della Chiesa cattolica in Cina a Pechino, a scrivere “Il mio sogno cinese. Dialoghi e incontri con il cristianesimo”. Il libro sarà presentato domani, 16 dicembre, a Roma con la partecipazione di Agostino Giovagnoli (Università Cattolica del Sacro cuore), padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, padre Antonio Spadato, sottosegretario del Dicastero vaticano per la cultura e l’educazione. Coordina Gianni valente, direttore dell’agenzia Fides. Il Sir ha incontro l’autore.

Ha avuto recentemente l’opportunità di incontrare Papa Leone. Di cosa avete parlato?
“Santo Padre – gli ho detto -, ho pregato affinché lei possa realizzare il sogno di Papa Francesco di visitare la Cina”. “Questo libro è per me?”, ha chiesto. “Lo presenterò a Radio Vaticana la prossima settimana”. E lui: “Sono stato in Cina, sa”. “L’ho sentito dire, torni di nuovo!”. E il Papa mi ha risposto: “spero di sì”.

Papa Leone si è mostrato particolarmente illuminato quando ho menzionato il nome di Papa Francesco, e la sua risposta “Spero di sì” mi ha riempito di gioia e speranza.

(Foto Yan)

Un Papa in Cina. Oggi ci sarebbero le condizioni? E quali sarebbero?

Sappiamo tutti che il riavvicinamento con la Cina è stato il desiderio di diversi pontefici. La testimonianza di amore e rispetto di Papa Francesco verso il popolo e la cultura cinese ha conquistato simpatia. La possibilità di una visita papale dipende, tra gli altri fattori, anche dalla geopolitica. Di fatto si può dire che con la grazia di Dio, una visita del Papa in Cina potrebbe avere un grande impatto sul cammino della pace e sul miglioramento del contesto geopolitico. Al tempo stesso è anche vero che un miglioramento dei rapporti può favorire una visita del Papa in Cina.

Com’è oggi la Chiesa cattolica in Cina? Come viene visto il Papa?

La Chiesa in Cina oggi può essere paragonata al Sabato Santo: un tempo di attesa della luce della Risurrezione, vissuto con speranza. Ci avviciniamo al Natale: invece di grandi celebrazioni di shopping e divertimento, c’è una gioia intima da vivere dentro. Come ho detto, la testimonianza e l’amore di Papa Francesco hanno aperto la strada.

Papa Leone ha mostrato continuità rispetto a Francesco nel percorso di riavvicinamento alla Cina, con un suo carisma proprio. È percepito come una figura mite, riflessiva, energica e capace di unire il mondo.

Quali passi sono stati compiuti finora dall’accordo con la Santa Sede e dal suo aggiornamento?
Nel corso del 2025 ci sono state quattro nuove ordinazioni di vescovi in Cina, fatte secondo l’accordo provvisorio, un trasferimento di vescovo nominato dal Santo Padre che ha preso possesso canonico di un’altra diocesi. In più, ci sono state poi due ufficializzazioni di vescovi ausiliari e due ufficializzazioni di vescovi divenuti emeriti, per un totale di 4 vescovi riconosciuti dall’autorità civile. Rispetto agli anni precedenti, quando si registravano solo due o al massimo tre ordinazioni l’anno,

si tratta di un passo significativo verso la riconciliazione e nel processo di normalizzazione dei rapporti tra Santa Sede e Cina e all’interno della comunità cattolica cinese.

Lei ha scritto un libro dal titolo molto evocativo. Qual è il suo “sogno cinese”?
Il mio sogno è essere ponte tra il cristianesimo e la Cina e che il Papa possa visitare la Cina. Spero che il popolo cinese possa vivere meglio, pronto ad accogliere la luce del Vangelo, mantenendo relazioni fraterne e armoniose con gli altri popoli, contribuendo alla cooperazione multilaterale tra le nazioni e alla pace nel mondo.

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