Quella giovane palestinese di nome Maria

In Palestina la guerra continua a colpire i più fragili. Le immagini di madri che stringono i figli malnutriti richiamano Maria di Nazaret, simbolo di dolore e speranza. La Terra Santa vive tra bombe, fame e indifferenza internazionale, mentre si innalza un grido per pace e giustizia.

(Foto AFP/SIR)

Le immagini di mamme palestinesi che stringono al loro petto bambini malnutriti a causa dell’uso di una delle più terribili armi non convenzionali (la fame) mi ha fatto venire in mente una giovane palestinese, Maria di Nazaret. Una ragazza che abitava nella Palestina del nord, in quella che una volta era tutta una terra, una terra detta Santa. Anche lei avrà stretto il suo bambino tra le braccia, quando un tiranno voleva ucciderlo e l’ha nascosto in una cesta, raccontano teneramente i Vangeli apocrifi, quando dovette scappare in Egitto.

Oggi più che mai, quella giovane donna, invocata come regina di Palestina, diventa l’icona delle spose, delle madri, che vedono morire i loro figli per una guerra che non ha senso. Tra terrore provocato e costruito, tra ingiustizie e violenze, c’è chi gioca ad annunciare (come per la percentuale dei dazi) l’urgenza di riconoscere uno Stato, dopo aver nicchiato per anni e forse ora non sappiamo se questa accelerazione porterà alla pace o acuirà la rabbia di Israele. Poi c’è l’immagine tristissima di aerei che dall’alto lanciano gli aiuti. Dal cielo sono piovute le bombe ora viene paracadutata qualche pedana di alimenti per mettersi la coscienza a posto, forse per placare le polemiche internazionali? Oggi la Terra Santa è in guerra: la Palestina sanguina, quella terra calpestata da Cristo e dai Profeti, vede piangere le donne. Ancora un grido si è levato, ci ricorda il profeta Geremia: “Una voce si ode a Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più”. La strage di innocenti continua, sotto gli sguardi distratti, attoniti o fintamente preoccupati di troppi di noi. Maria, donna di Palestina, che hai visto con i tuoi occhi la morte di tanti innocenti, soprattutto di bambini e giovani, che hai visto morire anche tuo figlio, corri ai piedi di quelle croci, stai accanto a quelle madri che vedono spegnersi i loro piccoli. Ma stai pure attenta, perché se ti riconoscono come una palestinese, insieme alle tante Miriam, Sara, Saad, Foumia, rischi di essere bombardata pure tu. Veglia, per favore, su questa terra dove fosti costituita, tenera Madre nostra, dispensatrice delle grazie ed eletta speciale Regina; veglia tu, con particolare protezione sulla tua patria terrena perché i potenti non sono in grado di farlo. Tu che sei la sentinella della città facci sapere quanto manca ancora della notte, di questa terribile notte che sembra non passare mai.

Altri articoli in Mondo

Mondo