“Laddove è il peccato sovrabbonda la grazia” direbbe ancora così San Paolo rivolgendosi non più ai romani ma ai siriani, abitanti di una terra in guerra da 14 anni. Se il santo è, per la Chiesa cattolica, colui che vive la propria condizione quotidiana, qualunque essa sia, nel servizio al prossimo e nell’esercizio delle virtù cristiane con l’obiettivo di seguire Cristo a costo di sacrificare la propria vita terrena, la Siria raccontata dal giornalista e docente di Comunicazione, Andrea Avveduto, è una terra di santità o, per meglio dire, una terra ‘dannata’ popolata da santi. Una terra che non è quella promessa ma quella in cui ci si fa, come Basel, la promessa “di non abbandonare mai la speranza, di non lasciare mai la strada”. Un luogo infernale in cui però si può sperimentare il Paradiso. Un luogo dal quale si avrebbero tutte le carte in tavola per scappare e mettersi in salvo lasciando tutto e tutti alle proprie spalle eppure si sceglie di restare mettendo il prossimo davanti a sé stessi. Un luogo di 30mila bambini che non conoscono il padre ma che si sentono Figli di Dio. Un luogo in cui la trasgressione non è la fuga dalla scuola per il Paese dei balocchi ma un giorno di scuola dopo anni di lavoro. Ecco cosa sono queste sette ‘Storie di rinascita dalla Siria devastata’. Storie di bambini che fanno i genitori dei propri fratelli e addirittura degli stessi genitori quando più avrebbero bisogno di essere da loro consolati. Storie di bambini colpiti dalla verga della violenza di ogni tipo ma che dicono che la vita è bella solo per una partita di calcio. Storie di bambini che al posto di infilarsi i jeans strappati alla moda, si mettono l’abito più elegante che hanno solo per incontrare i propri coetanei. Perché è proprio un incontro a cambiare la vita, anzi, a far sorgere il desiderio di iniziare a vivere quella cosa, più volte maledetta, chiamata vita e la consapevolezza della dignità del proprio essere umani. Ma che incontro si può fare sotto le macerie? Chi si può incontrare quando il cielo, così buio, impedisce di vedere? Colui che è stato capace di uscire dal Sepolcro e la cui esistenza, che si tocca con mano soprattutto in condizioni di cecità, è racchiusa in una collana venduta per pagare le cure del marito, nel perdono concesso a un amico traditore, in una madre che muore di frustate pur di dare il tempo di fuggire alla figlia. Cos’è ‘Un maestro per Samir’? Il titolo del libro di Avveduto edito dalla Libreria Editrice Vaticana – e con la prefazione di Andrea Tornielli – ma, soprattutto, chi sceglie di insegnare tra fango, bombe e armi dei fanatici jihadisti quando potrebbe insegnare a bambini con il grembiule lindo e la focaccia nello zainetto, chi sceglie di essere una candela che illumina le tenebre e che accende, a catena, stoppini spenti. Perché basta una candela per accendere centinaia di candele. E questo Andrea Avveduto, nei suoi viaggi in Siria con l’associazione Pro Terra Sancta – di cui dal 2013 cura la comunicazione – lo ha visto bene.

