Via libera a tre missioni internazionali

Il Parlamento ha dato il via libera alle tre missioni internazionali nel Mar Rosso, in Medio Oriente e in Ucraina, deliberate dal Consiglio dei ministri il 26 febbraio scorso. Il voto ha registrato una larghissima maggioranza trasversale anche su quella più controversa: la Eunavfor Aspides, destinata a salvaguardare la libertà di navigazione a fronte degli attacchi degli Houthi in un’area che comprende il Mar Rosso e il Golfo Persico.

foto SIR/Marco Calvarese

Il Parlamento ha dato il via libera alle tre missioni internazionali nel Mar Rosso, in Medio Oriente e in Ucraina, deliberate dal Consiglio dei ministri il 26 febbraio scorso. Il voto ha registrato una larghissima maggioranza trasversale anche su quella più controversa: la Eunavfor Aspides, destinata a salvaguardare la libertà di navigazione a fronte degli attacchi degli Houthi in un’area che comprende il Mar Rosso e il Golfo Persico. Sugli impegni assunti, alla Camera i favorevoli sono stati 271, i contrari 6, al Senato 153 i sì e 2 gli astenuti. Più articolato l’esito del voto per quanto riguarda le premesse politiche delle risoluzioni, ma comunque oltre al documento della maggioranza sono stati approvati anche quelli presentati da Pd, M5S, Az e Iv. All’ampia convergenza tra maggioranza e opposizione – alla fine soltanto Alleanza Verdi Sinistra si è espressa contro – si è arrivati attraverso un minuzioso negoziato sul testo a proposito del carattere difensivo della missione e utilizzando anche lo strumento del voto per parti separate.
“Aspides agirà con compiti di natura difensiva, la missione non potrà cioè intraprendere azioni di tipo preventivo”, ha assicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a Montecitorio. “Aspides – ha aggiunto – non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione”.
“Le risposte – ha sottolineato ancora Tajani – saranno condotte nel pieno rispetto del diritto internazionale, quello consuetudinario e il diritto all’autodifesa in caso di attacco imminente o in corso, su navi proprie o di terzi, così come previsto all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Aspides agirà inoltre in piena conformità con la Convenzione Onu sul diritto del mare”. Il titolare della Farnesina ha precisato che “le attività esecutive potranno essere svolte solo nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, a sud della latitudine di Mascate. Dovrà in ogni caso trattarsi di risposte necessarie e proporzionate e comunque sempre in mare o nello spazio aereo. In nessun caso Aspides potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma”.
Quanto alle altre missioni, la Levante, che impegna il governo a farsi promotore di un’azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella striscia di Gaza, ha ricevuto un disco verde unanime. Un solo voto contrario alla Camera per la missione civile Euam Ukraine che prevede la partecipazione di personale della magistratura alla cooperazione con Kiev per la riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione.

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