Università e Collegi, un modello da seguire per Pavia

Il primato dell’Università di Pavia nell’annuale graduatoria del Censis dei grandi Atenei statali (da 20mila a 40mila iscritti) è un traguardo prestigioso e motivo di “soddisfazione e orgoglio”, come ha sottolineato il rettore Francesco Svelto. “Questo risultato – ha aggiunto - dimostra che stiamo lavorando bene, guardando al futuro con importanti progettualità. E di più evidenzia la grande attenzione ai nostri studenti, per quanto riguarda sia la capacità di inclusione, sia l’elevata qualità dei nostri servizi”.

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Sono giorni felici per l’Università di Pavia. Il primato nell’annuale graduatoria del Censis dei grandi Atenei statali (da 20mila a 40mila iscritti) è un traguardo prestigioso e motivo di “soddisfazione e orgoglio”, come ha sottolineato il rettore Francesco Svelto. “Questo risultato – ha aggiunto – dimostra che stiamo lavorando bene, guardando al futuro con importanti progettualità. E di più evidenzia la grande attenzione ai nostri studenti, per quanto riguarda sia la capacità di inclusione, sia l’elevata qualità dei nostri servizi”.

E sempre in tema di integrazione e inclusività, merita di essere citato il progetto “Collegiale non residente” che partirà dall’anno accademico 2022-2023. Un’iniziativa che prevede nuovi corsi e attività formative nei Collegi universitari pavesi, aperti anche agli studenti esterni.  “L’idea è estendere almeno parte dei benefici di vivere in Collegio a tutti i giovani che lo vogliano, facendoli così diventare ‘collegiali’ anche se non residenti nella struttura”, ha spiegato il rettore.

Questo significa “fare squadra” per il bene di Pavia, mettendo da parte egoismi e autoreferenzialità. Un modello virtuoso di collaborazione che dovrebbe essere esteso anche ad altre realtà cittadine.

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