La prova di maturità

Euforia e speranza sono i sentimenti con i quali la maggior parte degli italiani sta salutando l'arrivo di questa estate 2021. Grazie alla prudenza e alla gradualità utilizzate nelle riaperture, stanno venendo meno, una dopo l’altra, le limitazioni che, per quasi due anni, hanno condizionato la nostra vita, provocato oltre 120 mila morti,lasciato senza lavoro un milione di persone, ridotto in povertà milioni di famiglie e messo a dura prova le strutture sanitarie, economiche e sociali del Paese. In tutti c’è la voglia di lasciarsi alle spalle i giorni più duri per proiettarsi in una situazione più vicina alla normalità.

(Foto: ANSA/SIR)

Euforia e speranza sono i sentimenti con i quali la maggior parte degli italiani sta salutando l’arrivo di questa estate 2021. Grazie alla prudenza e alla gradualità utilizzate nelle riaperture, stanno venendo meno, una dopo l’altra, le limitazioni che, per quasi due anni, hanno condizionato la nostra vita, provocato oltre 120 mila morti,lasciato senza lavoro un milione di persone, ridotto in povertà milioni di famiglie e messo a dura prova le strutture sanitarie, economiche e sociali del Paese. In tutti c’è la voglia di lasciarsi alle spalle i giorni più duri per proiettarsi in una situazione più vicina alla normalità. Con il passaggio delle ultime regioni al colore bianco- fa eccezione la Valle d’Aosta -ci libereremo di quel coprifuoco, che ha rappresentato per molti un vero e proprio incubo, per tornare a passeggiare e a cenare all’aperto senza limiti di orari e di numero di commensali. E, a presto, potremo perfino “gettare” la mascherina, almeno all’aperto! Riprendiamo a celebrare i matrimoni, a viaggiare, a godere il meglio dell’estate: mare, montagna, centri storici e a programmare il futuro. Tutto muove anche dalla crescente fiducia che, come certificano i vari istituti di ricerca, sta interessando, oltre che le famiglie, anche le imprese. La giusta reazione, viene da dire, di fronte a una serie di dati che parlano da soli. I contagi si riducono giorno dopo giorno, le vaccinazioni, nonostante qualche drammatico episodio, procedono con successo e il green pass,appena approvato, ci consentirà una vita di relazione più sicura. Anche i turisti stranieri tornano a vedersi e perfino l’economia, grazie alla ripartenza di quasi tutte le attività, si rimette in moto. Le previsioni della Banca d’Italia e quelle dell’Istituto nazionale di Statistica (Istat) parlano di un vero e proprio boom economico:il prodotto interno lordo (PIL), cioè la ricchezza prodotta in un anno, potrebbe invertire la tendenza e raggiungere, addirittura, il più 5%. Non accadeva da decenni! Se poi si pensa che tutto è pronto per la ricostruzione del Paese, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che prevede investimenti per opere e infrastrutture per oltre 200 miliardi di euro, si può affermare che, dopo la catastrofe, l’Italia è in condizione di vivere uno dei periodi più favorevoli della sua storia. Specialmente se si considera che il Paese può avvalersi, in questo periodo, del sostegno di un Presidente della Repubblica illuminato e della guida autorevole e forte di un Presidente del Consiglio che sta governando tenendo in pugno una larga maggioranza di forze eterogenee, sempre pronte a beccarsi tra loro. Una felice combinazione di fattori di successo – la ripartenza e il buon governo – che soltanto un malaugurato comportamento irresponsabile da parte dei cittadini e della classe dirigente potrebbe compromettere. Se è vero che “niente sarà come prima”, dobbiamo fare in modo che quest’ estate non sia vissuta come un periodo vuoto, all’insegna soltanto della spensieratezza e del disimpegno. Se alle forze politiche è richiesto di mettere da parte ogni bega e velleità per facilitare il compito di Draghi, ai cittadini è chiesto di continuare a rispettare tutte le misure di sicurezza – igiene e distanziamenti in testa – evitando di affollare, in maniera disordinata e senza cautele, come è dato spesso di vedere, strade, piazze, spiagge, centri commerciali e ristoranti. Non solo perché la pandemia non è affatto debellata- le varianti sono in agguato – ma per evitare conseguenze fatali a chi non è ancora vaccinato e alle tante persone a rischio – i malati oncologici e quelli fragili-che stanno attorno a noi. Mettere in sicurezza anche 50 milioni di italiani, potrebbe non essere sufficiente a neutralizzare il virus, almeno fin quando l’altra metà dell’umanità, a iniziare dai Paesi poveri, non sarà vaccinata. Benché sia nei desideri di tutti, non è ancora possibile considerare la pandemia come un brutto ricordo. Proprio nel momento della ripartenza, siamo chiamati tutti, cittadini, forze politiche, sociali e imprenditoriali, a una vera e propria prova di maturità. Ai cittadini è richiesto di essere sempre più cittadini, agli amministratori, sempre più amministratori.

(*) direttore “La Vita Diocesana” (Noto)

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