Premiati dal Comune di Crema i 51 ragazzi delle scuole medie “Vailati” sequestrati dall’autista del pullman

Dopo essere stati in visita da Papa Francesco e dal ministro Marco Bussetti, i 51 ragazzi delle scuole medie “Vailati” – come ben si ricorda, protagonisti dello spiacevole episodio del 20 marzo scorso, quando sono stati sequestrati e minacciati di morte dall’autista del pullman che doveva riportarli dalla palestra all’Istituto – sono stati ricevuti dal’amministrazione comunale Bonaldi. Con loro anche gli insegnanti Alessandro Cadei e Giacomo Andrico, la collaboratrice scolastica Tiziana Magarini (tutti e tre sul bus) e le Forze dell’Ordine cremasche

Dopo essere stati in visita da Papa Francesco e dal ministro Marco Bussetti, i 51 ragazzi delle scuole medie “Vailati” – come ben si ricorda, protagonisti dello spiacevole episodio del 20 marzo scorso, quando sono stati sequestrati e minacciati di morte dall’autista del pullman che doveva riportarli dalla palestra all’Istituto – sono stati ricevuti dal’amministrazione comunale Bonaldi. Con loro anche gli insegnanti Alessandro Cadei e Giacomo Andrico, la collaboratrice scolastica Tiziana Magarini (tutti e tre sul bus) e le Forze dell’Ordine cremasche. A tutti loro l’amministrazione ha conferito delle civiche benemerenze, consegnate sabato pomeriggio scorso presso la Sala degli Ostaggi in occasione della festa del patrono San Pantaleone.
Alla cerimonia, animata dal corpo bandistico “Giuseppe Anelli” di Trigolo e moderata dall’assessore Matteo Gramignoli, hanno partecipato, commossi, anche i genitori degli studenti. Primo a intervenire il sindaco Stefania Bonaldi che si è congratulata con tutti per lo straordinario lavoro svolto.

Rivolgendosi in particolare ai ragazzi ha poi dichiarato: “Vi diciamo che siete stati bravi e anche coraggiosi”. Per lei sono un esempio di cooperazione e di lavoro di gruppo. Infatti, “su quel pullman ognuno di voi ha adottato un comportamento solidale. Non avete pensato ognuno per sé, ma ciascuno ha pensato anche agli altri, facendosene carico”. E di conseguenza, ha tenuto a precisare, si sono comportati i genitori, la scuola e la comunità intera.

Un fatto – ha sottolineato – terribile, che non dovrebbe mai verificarsi. Un trauma che ha lasciato segni indelebili in questi ragazzi, che tuttora vivono attimi di ansia e paura, ma che con l’aiuto degli psicologi sanno affrontare sempre meglio. Bonaldi ha di seguito ringraziato gli insegnanti e la collaboratrice, definiti “adulti con la A maiuscola”; la dottoressa Maura Longari del Nucleo Operativo della Prefettura e tutte le Forze dell’Ordine intervenute, “i nostri angeli custodi”.
Ringraziamenti, in seguito, condivisi anche dal vescovo monsignor Daniele Gianotti che, ricordando brevemente la storia di San Pantaleone, salvatore di Crema dalla peste del XIV secolo e in altre occasioni, ha colto l’occasione per parlare di salvezza e solidarietà. “Da un punto di vista credente, in una situazione difficile e di grande pericolo come quella che avete vissuto voi, è normale chiedere aiuto a Dio, a Colui che può salvarci in tante difficoltà – ha affermato –. Dall’altra parte la salvezza è un fatto di collaborazione umana. Nel cercare la salvezza anche di fronte ai rischi di pestilenze contemporanee che minacciano la vita di una comunità (l’egoismo, l’odio, il razzismo) dobbiamo essere vigilanti e solidali. Grazie per l’esempio che ci avete dato”.

È seguita la consegna delle benemerenze. Ai 51 studenti una medaglia con inciso “coraggiosi perché liberi, liberi perché coraggiosi Insieme”. Ai due insegnanti e alla collaboratrice scolastica una targa speciale. Per il coraggio e la tempestività dimostrata un riconoscimento anche ai Carabinieri, al Commissariato e alla Polizia stradale cittadini. Una pergamena, infine, alla dottoressa Longari.

Prima di “spegnere i riflettori su questa storia”, come dichiarato da sindaco Bonaldi e Vescovo Gianotti, i rappresentanti dei genitori hanno consegnato agli insegnanti e alle Forze dell’Ordine un proprio pensiero per esprimere gratitudine per aver “donato loro l’aria con cui respirare”.
Una storia con lieto fine, che ha permesso a Ramy e Adam (autori della telefonata ai Cc) di ottenere il riconoscimento (per loro) più importante: la cittadinanza italiana. Era stata promessa, non senza polemiche, e adesso finalmente i due giovani sono divenuti cittadini italiani.

Francesca Rossetti

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