“Teatri senza frontiere”, sogni di teatro a Nairobi

Si è concluso con la rappresentazione realizzata dai ragazzi di uno dei Centri di recupero della “Koinonia Community”, il progetto di teatro e solidarietà 2017 “Teatri Senza Frontiere”. Nairobi è una delle dieci città più grandi di tutta l’Africa, i dati ufficiali parlano di 5 milioni di abitanti, chi ci vive scommette che sono quasi il doppio, metropoli dai mille colori e diecimila contrasti, dove accanto ad un centro di avveniristici grattacieli si aprono sterminate baraccopoli dove vivono ammassate milioni di persone in condizioni semplicemente disumane.

Si è concluso con la rappresentazione realizzata dai ragazzi di uno dei Centri di recupero della “Koinonia Community”, il progetto di teatro e solidarietà 2017 “Teatri Senza Frontiere”. Nairobi è una delle dieci città più grandi di tutta l’Africa, i dati ufficiali parlano di 5 milioni di abitanti, chi ci vive scommette che sono quasi il doppio, metropoli dai mille colori e diecimila contrasti, dove accanto ad un centro di avveniristici grattacieli si aprono sterminate baraccopoli dove vivono ammassate milioni di persone in condizioni semplicemente disumane. In questo difficile contesto, dal 1988, opera Padre Renato Kizito Sesana, frate comboniano che con la sua forza e tenacia è riuscito a creare un approdo per tanti giovani, la sua “Koinonia Community” è un miracolo a cielo aperto, consta di due centri di prima accoglienza per bambini abbandonati e tre centri residenziali dove a questi “scarti” della società viene offerto oltre che un tetto, anche affetto, assistenza ed istruzione.

Da cosa nasce cosa e negli anni sono venute una Scuola Superiore, un Istituto Professionale, campi coltivati e ristoranti. Oggi la comunità da lavoro a circa 90 persone e continua a sognare altre case dove dare una famiglia a chi non l’ha più.

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