Più di mille giovani ucraini stanno partecipando in questi giorni a Parigi al 48° Incontro dei giovani europei di Taizé. Undici gruppi della Chiesa greco-cattolica ucraina e della Chiesa cattolica latina arrivano direttamente dall’Ucraina. Sono presenti anche ragazzi e ragazze della Chiesa ortodossa ucraina. Partecipano inoltre giovani ucraini provenienti da diversi Paesi europei. “In totale, più di mille”, racconta al Sir padre Roman Demush, vice direttore della Commissione per la pastorale giovanile dell’Ugcc. “Provengono da realtà molto diverse: da un lato ci sono giovani che vivono in Ucraina, in un contesto di guerra quotidiana, rischiando la vita ogni giorno; dall’altro molti vivono in Europa, perché le loro famiglie sono fuggite a causa della guerra e oggi vivono la loro esperienza giovanile e la loro identità lontano dalla patria, senza poter rientrare a causa del conflitto”.

Fratelli della comunità di Taizé in preghiera a Parigi (Foto R.Demush)
Durante la preghiera serale in una chiesa protestante nel centro di Parigi, fr. Matthew ha espresso gratitudine agli ucraini per la loro testimonianza di speranza per la pace. “Vorrei esprimere la nostra gioia per la presenza di mille giovani ucraini venuti a trascorrere questi giorni con noi”, ha detto il priore della Comunità.
“Per noi, siete un segno della speranza di pace che tutti portiamo nel cuore”. “Siamo con voi!”, ha poi aggiunto in ucraino.
Fr. Matthew, insieme a un altro fratello della Comunità, si è recato a dicembre in Ucraina per una visita natalizia di sostegno, solidarietà e vicinanza al popolo ucraino. Sono stati prima a Leopoli, poi a Ternopil e infine a Zaporizhia, dove hanno celebrato il Natale con l’esarca di Donetsk, il vescovo Maksym Ryabukha. È lì che fratel Matthew ha scritto le riflessioni spirituali che saranno presentate in questi giorni durante gli incontri di preghiera dei giovani a Parigi.

Due ragazze ucraine all’incontro di Taizé a Parigi (Foto R.Demush)
Quest’anno l’Incontro di Taizé sta riunendo 15.000 giovani provenienti dall’Europa e da tutto il mondo. I giovani sono ospitati presso famiglie di tutta la regione dell’Île-de-France. Il programma mattutino è stato preparato da 150 poli di accoglienza, costituiti da una o più comunità cattoliche, protestanti e ortodosse, che accolgono insieme l’evento. Le preghiere si svolgono al mattino nelle chiese locali, mentre a mezzogiorno e alla sera in una decina di chiese nel centro di Parigi. “Pregare insieme ai giovani europei, sentirsi accolti e sostenuti nella preghiera – spiega padre Demush – rappresenta una grande opportunità e un bene profondo per i giovani ucraini”.
“Li aiuta a sentirsi parte della Chiesa e a sentirsi pensati e non dimenticati dagli altri giovani”.

Coro di Ternopil nella Chiesa parigina di Saint-Sulpice (Foto Demush)
L’Incontro di Taizé propone non solo preghiera, ma anche 120 laboratori tematici su questioni molto diverse, a partire dall’arte (con visite al Louvre e alla cattedrale di Notre-Dame) fino alla spiritualità (spiritualità ortodossa, ecc.), passando per l’ecologia, l’unità dei cristiani e le culture. Dall’Ucraina è arrivato un coro di Ternopil, una città che quaranta giorni fa è stata bombardata durante la notte con numerosi missili. In due palazzi sono morte quasi cinquanta persone: la gente dormiva ed è stata uccisa dal fuoco dei missili russi. Il coro, insieme ai sacerdoti, si è recato nel luogo dell’attacco per pregare e sostenere la popolazione. Accettando l’invito dei fratelli di Taizé, sono venuti ora a Parigi per guidare le preghiere dell’incontro europeo, in particolare nella chiesa di Saint-Sulpice.

Giovani ucraini ad un incontro di preghiera a Parigi (Foto Demush)
“I giovani ucraini provengono direttamente da contesti segnati dalla guerra”, sottolinea il responsabile della pastorale giovanile. Per loro essere “qui a Parigi con altri giovani significa anche vivere un tempo di serenità: è una sorta di terapia che diventa ancora più efficace grazie alla preghiera quotidiana”. È anche “un’opportunità per farsi voce del proprio popolo e testimoniare che la vita è più forte di ogni dolore e che vince sempre, anche nel dramma della morte che li circonda”.

